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Legge di Bilancio 2023, tutte le modifiche approvate

di Barbara Weisz

21 Dicembre 2022 12:35

Emendamenti approvati in Commissione Bilancio, Manovra 2023 blindata in Aula il 22 dicembre: guida completa alle misure, con le ultime novità.

Rinegoziazione mutui, stretta sul reddito di cittadinanza, bonus mobili, sanzioni POS, perequazione pensioni, congedo parentale, stralcio tributi locali e multe, bonus cultura: sono alcune delle principali modifiche introdotte dal Parlamento alla Legge di Bilancio 2023. La Commissione Bilancio della Camera ha terminato i lavori, e il testo della Manovra arriva in Aula alla Camera nella mattinata di giovedì 22 dicembre.

Da questo momento non ci saranno ulteriori variazioni, solo passaggi blindati da voto di fiducia. Montecitorio licenzierà il testo prevedibilmente venerdì 23 dicembre, mentre tra Natale e Capodanno (dal 27 al 29 dicembre) è prevista la discussione in Senato, per approvazione definitiva ed entrata in vigore il primo gennaio 2023.

L’impianto della Manovra resta invariato rispetto all’impostazione del testo approvato dal Governo lo scorso 22 novembre: il grosso delle risorse (21 miliardi) va a finanziare le misure contro il caro energia, resta l’innalzamento della flat tax fino a 85mila euro di reddito e la sperimentazione di quella incrementale, si conferma la proroga dell’APE Social e la nuova Opzione Donna con requisiti più rigidi, con introduzione della Quota 1013 con 41 di contributi.  Vediamo tutto.

Le modifiche alla Legge di Bilancio 2023

Partiamo dalle novità, ovvero dalle norme che sono state inserite durante l’iter parlamentare.

  • Rinegoziazione mutui: viene ripristinata una norma del 2021 in base alla quale si può rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso a condizione prefissate sui tassi. Il beneficio è limitato ai redditi fino a 35mila euro;
  • Cuneo fiscale: sale a 25mila euro il limite di reddito fino al quale il taglio è di tre punti percentuali, da 25mila a 35mila taglio del 2%.
  • Reddito di cittadinanza: scende a sette mesi nel 2023 (quindi c’è un mese in meno rispetto al testo originario del ddl, che prevedeva otto mesi), e c’è l’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro, anche se non è congrua.
  • Bonus Mobili: qui c’è un potenziamento, era previsto che dal 2023 il tetto di spesa scendesse a 5mila euro, dagli attuali 10mila, un emendamento approvato in commissione lo porta a 8mila euro. Quindi, nel 2023, la detrazione sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione edilizia è al 50% fino a un tetto di spesa di 8mila euro.
  • Superbonus: resta al 110% nel 2023 per chi presenta la Cila entro la fine del 2022, avendo deliberato i lavori entro il 18 novembre.
  • Pagamenti digitali: eliminata la norma previste dal ddl approvato dal Governo sullo stop alle multe per chi non accetta pagamenti digitali fino a 60 euro. In sostanza, la norma sull’obbligo di POS per qualsiasi transazione resta invariata rispetto a come è oggi, i commercianti che non accettano almeno una carta di debito e una di credito rischiano la multa di 30 euro più il 4% del costo dell’acquisto.
  • Rivalutazione pensioni: le minime vengono portate a 600 euro, viene modificato il meccanismo di indicizzazione degli assegni sopra quattro volte il minimo rispetto al ddl del Governo. Sale all’85% la rivalutazione delle pensioni fra quattro e cinque volte il minimo (dall’80% del ddl), mentre vengono limati gli altri indici di perequazione. Fino a quattro volte il minimo rivalutazione al 100%, quindi pari al 7,3%;
  • Congedo parentale: il mese di congedo parentale indennizzato all’80% che era stato approvato solo per la madre è utilizzabile anche dal padre.
  • Condono cartelle esattoriali mille euro: resta lo stralcio cartelle fino a mille euro affidate all’agente della riscossine fra il 2000 e il 2015, ma vengono eslcuse le multe stradali e i tributi comunali, sui quali però c’è una rottamazione con pagamento della sola somma originariamente dovuta (o della sanzione, nel caso delle multe stradali), senza interessi.
  • Nuovi Bonus Cultura: introdotto un tetto ISEE a 35mila euro per i neo-maggiorenni ed introdotto un secondo bonus sempre da 500 in base al merito scolastico (maturità con votazione 100/100).
  • Bonus Psicologo strutturale: il contributo per le sessioni di psicoterapia (riservati ai redditi ISEE fino a 5m0mila euro), diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro.

Altre novità

  • Dehors e tavoli all’aperto: proroga al 30 giugno delle agevolazioni.
  • Caro energia: IVA agevolata al 5% per il teleriscaldamento e al 10% per i pellet.
  • Tassa extraprofitti: limitata alle aziende i cui ricavi derivano almeno al 75% dall’energia.
  • Acquisto casa green: nuova detrazione al 50% sull’IVA applicata per chi acquista immobili di classe A e B.
  • Smart working per i fragili fino al 31 marzo , nel pubblico e nel privato, anche esercitando altra mansione.

Le misure invariate della Manovra

Ricordiamo per completezza quali sono le altre misure fondamentali della manovra economica, invariate rispetto al ddl approvato dal Governo.

  • Caro energia: proroga per il primo trimestre 2023 taglio oneri di sistema in bolletta per le famiglie e credito d’imposta imprese, potenziato al 35% per le piccole realtà (ad esempio bar, ristoranti ed esercizi commerciali, e comunque tutte le imprese non energivore) e al 45% per le imprese energivore e gasivore. Bonus sociale per famiglie con ISEE fino a 15mila euro.
  • Pensioni: proroga APE Sociale; Opzione Donna nel 2023 solo per caregiver, disabili al 74% ed esuberi di aziende in crisi con 35 anni di contributi e 60 anni di età al 31 dicembre 2022 (un anno in meno per ogni figlio, con sconto massimo di due anni); Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) con incentivo alternativo per chi resta al lavoro.
  • Assegno unico 2023 maggiorato del 50% per il primo anno di vita del bambino e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli (la maggiorazione di applica per tre anni). Confermato anche l’assegno maggiorato per i disabili, che adesso diventa strutturale.
  • Flat tax al 15% fino a 85mila euro e con fuoriuscita immediata al superamento dei 100mila euro.
  • Flat tax incrementale calcolata sulla quota eccedente il reddito massimo registrato tra quelli degli ultimi 3 anni, fino ad un imponibile massimo di 40mila euro e con franchigia del 5%.
  • Tregua fiscale: oltre allo stralcio ci sono una nuova rottamazione per le cartelle fino al 30 giugno 2022, possibilità di sanare irregolarità formali pagando 200 euro per ogni annualità, ravvedimento ridotto con sanzione al 3% su tasse non pagate nel triennio 2019-2021, misure per risolvere le liti pendenti con pagamenti ridotti che dipendono dal grado di giudizio e dalle sentenze.
  • Fondo di Garanzia PMI rifinanziato.
  • Bonus quotazione PMI prorogato e potenziato.
  • Tetto del contante innalzato a 5mila euro.