
Fino a fine anno è ancora possibile accedere al credito d’imposta per le spese di consulenza finalizzate alla quotazione delle PMI. Il tetto massimo dell’agevolazione è pari a 500mila euro, nella misura del 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre.
In attesa di sapere se ci sarà la proroga anche per il 2024, vediamo come funziona e come accedere al credito fiscale del cosiddetto Bonus IPO (Offerta Pubblica Iniziale).
Bonus IPO: importi e credito
Il bonus quotazione PMI è un credito d’imposta che copre la metà dei costi di consulenza che l’impresa sostiene per la quotazione sui mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno degli Stato Membri della UE o dello Spazio Economico Europeo.
E’ stato introdotto per la prima volta dalla Manovra 2018 (articolo 1, commi da 89 a 92, legge 205/2017) e poi prorogato di anno in anno. La Legge di Bilancio 2023 ha ristabilito il tetto di spesa di 500mila euro, che per il 2022 era invece stato ridotto a 200mila euro.
Quotazione PMI: spese agevolate
Fra le spese ammesse al Bonus IPO rientrano tutte quelle sostenute per preparare la quotazione, aggiornare il piano industriale, predisporre l’ammissione alla quotazione e il collocamento, ottenere consulenza esterna per questioni legali e fiscali, effettuare piani di comunicazione.
- quotazione (controllo di gestione, piano industriale, ingresso nel mercato, verifiche di idoneità);
- collocamento delle azioni presso gli investitori;
- ammissione (documenti per l’ingresso e il collocamento);
- consulenze (legali, fiscali e contrattualistiche) strettamente inerenti alla procedura di quotazione (offerta, prospetto informativo, documento di ammissione e per il collocamento presso investitori qualificati, due diligence legale o fiscale, governance dell’impresa);
- comunicazione.
Quotazione PMI: requisiti e domanda
Per utilizzarlo bisogna presentare domanda al MiSE, ogni anno da ottobre e marzo.
Il tax credit si utilizza esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello della quotazione, con le regole e i requisiti sono specificati nel decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico del 23 aprile 2018. Il beneficio, che non concorre alla formazione del reddito.