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Novità in Manovra 2023: rinegoziazione mutuo da variabile a fisso

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Dicembre 2022
Aggiornato 23 Dicembre 2022 07:13

Manovra 2023: rinegoziazione muto da variabile a tasso fisso a condizione agevolate, ma solo con un ISEE fino a 35mila euro e per la prima casa.

Dopo la stretta BCE sul costo del denaro scatta la contromossa del Governo, che inserisce nella Legge di Bilancio 2023 una norma per consentire a chi ha un mutuo variabile di tornare al tasso fisso a condizioni agevolate.

L’agevolazione ripropone una norma del 2011 (dl 70/2011, articolo 8, comma 6), ora rilanciata ma destinata soltanto ai contraenti con ISEE fino a mira euro, per mutui prima casa di importo fino a 200mila euro a tasso variabile per tutta la durata del contratto. Vediamo in cosa consiste.

Da mutuo variabile a fisso: come funziona

L’esecutivo ha presentato un emendamento alla Manovra che consente, a chi ha acceso un mutuo ipotecario a tasso variabile, di rinegoziare un tasso fisso con un’operazione a condizioni predeterminate, in base a precisi parametri  di oscillazione.

La banca in questi casi deve consentire il passaggio da variabile a fisso anche se non ci sono clausole in questo senso nel contratto di mutuo, e deve applicare una tasso non superiore a quello minore tra i seguenti due: Eurirs in euro a 10 anni ed Eurirs pari alla durata residua del mutuo. Per esempio, se mancano 20 anni di mutuo, il tasso fisso non potrà superare il più basso fra l’Eurirs a 10 e quello a 20 anni.

Attenzione: la norma va incontro in particolare ai contratti di mutui che non prevedono già la rinegoziazione. Chi invece ha già previsto clausole a salvaguardia della possibile rinegoziazioni, può applicarle anche prima dell’entrata in vigore della manovra. Parimenti, banca e cliente restano liberi di effettuare rinegoziazioni anche se non ci sono clausole a prevederlo.

Mutui ipotecari: regole bancarie dal 1° gennaio 2023

La Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2023, obbliga le banche ad accettare la trasformazione del tasso da variabile e fisso se il contraente ha un ISEE fino a 35mila euro, applicando un tasso in base alle regole sopra esposte. Né possono applicare condizioni peggiorative rispetto a quanto prevede la norma (tendenzialmente, nemmeno in presenza di clausole contrattuali diverse, che invece possono continuare ad essere utilizzate se migliorative).

=> La BCE alza i tassi, la stretta proseguirà nel 2023

La modifica prevista ha l’obiettivo di proteggere i risparmiatori dalla salita dei tassi, dopo le ripetute strette monetarie della BCE negli ultimi mesi. L’ultima operazione della Banca Centrale Europea è infatti operativa dal 21 dicembre, prevedendo un rialzo dei 50 punti base. I mutui a tasso variabile stavano già salendo a causa dell’impatto dei due rialzi precedenti, rispettivamente di 75 punti base ciascuno decisi nei mesi estivi.

La Legge di Bilancio entra in vigore il primo gennaio 2023, di conseguenza la norma salva mutui arrivrerà in tempo per mitigare l’impatto sull’economia reale dell’ultima mossa di politica monetaria di Francoforte.