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Cambia la Manovra: gli emendamenti del Governo alla Legge di Bilancio 2023

di Anna Fabi

Pubblicato 19 Dicembre 2022
Aggiornato 20 Dicembre 2022 01:10

Sanzioni POS, stralcio cartelle, cuneo fiscale, pensioni, reddito di cittadinanza, congedi, Superbonus, energia, mutui: ulteriori novità in Manovra 2023.

Taglio di tre punti al cuneo fiscale per redditi fino a 25mila euro, Reddito di Cittadinanza ridotto a sette mesi, marcia indietro sulle sanzioni POS (eliminato anche il paletto dei 60 euro), condono mini-cartelle senza tributi locali, proroga a fine dicembre per la Cilas che dà diritto al Superbonus 110% nel 2023, potenziamento incentivi per chi assume percettori di RdC, ritocchi alla rivalutazione delle pensioni, un mese di congedo parentale all’80% a entrambi i genitori, nuove riduzioni IVA sul gas metano.

Sono i principali emendamenti alla Legge di Bilancio 2023 presentati dal Governo, destinati quindi ad essere approvati e a confluire nel testo finale della Manovra. L’iter prosegue a ritmo serratissimo, con arrivo in Aula mercoledì 21 dicembre dopo l’approvazione dei correttivi in Commissione Bilancio.

Vediamo gli emendamenti più significativi presentati dal Governo.

Aumento pensioni

Vengono alzate a 600 euro le pensioni minime per chi ha almeno 75 anni. Per tutti gli altri, lo ricordiamo, la minima nel 2023 sale a 571,6. Ci sono poi delle modifiche alle nuove percentuali di perequazione: si alza dello 0,5% l’aliquota fra quattro e cinque volte il minimo (rivalutazione quindi all’85%, che corrisponde a un aumento del 6,2%), mentre scendono di un ulteriore 0,2% le altre aliquote, rispetto alla rimodulazione già prevista dal testo originario della manovra. Ecco di conseguenza come si rivalutano le pensioni 2023:

  • fino a 4 volte la pensione minima (circa 2.100 euro lordi): rivalutazione al 100% (aumento pieno, al 7,3%)
  • fino a 5 volte il minimo pensione (circa 2.625 euro lordi): rivalutazione pari all’85% (aumento effettivo del 6,2%)
  • tra 5 e 6 volte il minimo (tra 2.625 e 3.150 euro lordi): rivalutazione 53% (aumento effettivo 3,8%)
  • tra 6 e 8 volte il minimo (tra 3.150 e 4.200 euro lordi): rivalutazione 47% (aumento effettivo 3,4%)
  • tra 8 e 10 volte il minimo (tra 4.200 e 5.250 lordi): rivalutazione 37% (aumento effettivo 2,7%)
  • oltre 10 volte la pensione minima (oltre 5.250 euro lordi): rivalutazione 32% (aumento effettivo 2,3%).

Cuneo fiscale dei dipendenti

Sale a 25mila euro, dai precedenti 20mila indicati nel ddl in prima stesura, il reddito fino al quale si applica il taglio del 3% punti del cuneo fiscale. Resta invece a 35mila euro il tetto di reddito fino al quale si applica invece il taglio del 2%.

Reddito di Cittadinanza

Ci sono due modifiche sostanziali. Per prima cosa viene ulteriormente ridotto lo strumento di welfare, che dal primo gennaio 2023 spetterà per soli 7 mesi (nel ddl era ridotto a 8 mesi) rispetto agli attuali 18 mesi.

La seconda modifica riguarda la decontribuzione per le imprese che assumono i percettori di RdC: l’esonero dai contributi sale a 8mila euro dai 6mila previsti dal testo della manovra approvata dall’Esecutivo a novembre. Quindi, le aziende che assumono persone che stanno prendendo il sussidio non versano contributi previdenziali (esenzione al 100%) fino a un massimo di 8mila euro annui per singolo lavoratore.

Stralcio cartelle fino a mille euro

Resta il condono delle cartelle esattoriali fino a mille euro affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2015, ma vengono esclusi multe e tributi locali dovuti ai Comuni (come l’IMU). Anche questa norma, lo ricordiamo, è fra quelle criticate dalla Commissione UE (nell’ambito di un parere positivo sulla manovra complessiva, approvata senza riserve). Altra novità: la cancellazione slitta di due mesi: lo stralcio è spostato dal 31 gennaio 2023 (indicato nel ddl) al 31 marzo.

Sanzioni POS

Sparisce la norma che eliminava le multe per i commercianti e i professionisti che non accettano pagamenti digitali su acquisti fino a 60 euro. E’ stato uno dei capitoli più dibattuti della Manovra, anche in seguito ai rilievi dell’Unione Europea. Si era ipotizzato di far scendere il tetto a 30 euro ma alla fine si torna all’attuale normativa, che prevede sanzioni (30 euro più il 4% del valore della transazione) in tutti i casi in cui non viene accettato un pagamento con carta di credito o di debito.

Non si esclude che alla fine venga approvata anche un’agevolazione, per esempio un credito d’imposta, per compensare i commercianti del costo dei pagamenti digitali.

Superbonus 110

Viene inserito negli emendamenti alla Manovra lo slittamento al 31 dicembre 2022 come termine ultimo per presentare la Cilas e continuare ad utilizzare il Superbonus 110% anche nel 2023. La Legge di Bilancio prevede che, in tutti gli altri casi (con regole a parte per le villette) il Superbonus dal primo gennaio scenda invece al 90%. In parole semplici, la modifica consente di applicare l’agevolazione al 110 anche nel 2023 ai condomini che presentano la Cilas per i lavori edilizi entro il prossimo 31 dicembre (il precedente termine era il 25 novembre).

Congedo parentale

Viene esteso anche ai padri lavoratori l’innalzamento all’80% dell’indennità di congedo parentale per una mensilità. La Manovra, già nel testo originario, aveva previsto questo beneficio ma esclusivamente per le madri. Restano invariate le regole generali, con i genitori hanno diritto a 9 mesi complessivi di congedo retribuito al 30% nei primi 12 anni di vita del figlio, a cui si aggiungono mensilità non retribuite fino a 11 mesi in totale (sempre fra i due genitori). Una delle mensilità di congedo prevede ora un’indennità all’80%, in base all’emendamento di Governo, per entrambi i genitori (non solo per la madre).

Altre misure

Ci sono infine una serie di emendamenti che consentono di pagare l’IVA ridotta al 5% nel primo trimestre 2023 su energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto servizio energia e teleriscaldamento, e al 10% sui pellet per tutto il 2023. Vengono anche sospese per tutto il 2023 le interruzioni alla fornitura di gas per i clienti finali direttamente allacciati alla rete del gas naturale.

Ancora: detrazione IRPEF al 50% sull’IVA versata per acquisto casa ad alta efficienza energetica (classe A o B) dal costruttore entro fine 2023, ripartita in 10 quote annuali. Infine, anche in considerazione dell’impatto atteso del nuovo rialzo del costo del denaro, si prevede un passaggio agevolato dal mutuo a tasso variabile al tasso fisso.