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Coronavirus: regole per aziende, settore per settore

di Anna Fabi

Pubblicato 11 Marzo 2020
Aggiornato 12 Marzo 2020 10:05

Norme per uffici e attività produttive, regole per settori specifici: come fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Per affrontare l’emergenza Coronavirus il Governo ha disposto la chiusura per le prossime settimane di tutti i negozi al dettaglio, bar e ristoranti, mentre restano in vigore le regole specifiche già pensate per particolari settori e attività: turismo, agricoltura, trasporti,  studi professionali.

Di seguito un breve guida, tenendo presente che, per la generalità delle aziende, le indicazioni restano: privilegiare lo smart working o in alternativa, dove non è possibile, le ferie (che il datore di lavoro può imporre unilateralmente in circostanze particolari come questa) oppure i congedi, possibilmente niente riunioni e incontri dal vivo.

All’interno degli uffici e delle unità produttive bisogna osservare tutte le regole e i consigli dell’emergenza sanitaria:

  • distanza di almeno un metro fra le persone, anche eventualmente nel corso di riunioni, che in ogni caso è meglio fare in remoto, lavarsi spesso le mani;
  • dotazione sui luoghi di lavoro di prodotti igienizzanti per lavarsi frequentemente le mani. e particolare attenzione all’igiene di tutte le superfici;
  • sospensione delle attività nei reparti aziendali non indispensabili alla produzione.

Turismo

Restano chiusi tutti i cinema, teatri, musei, biblioteche, archivi, parchi geologici (articolo 1, comma 1, lettera l). Stop anche agli impianti sciistici e agli eventi sportivi. I movimenti per motivi legati al turismo «sono assolutamente da evitare.

=> Spostamenti: guida all'autodichiarazione

I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio». Gli aeroporti e le stazioni sono aperti, pur con la soppressione di molti voli e linee. I turisti possono prendere l’aereo o il treno per tornare a casa.

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In base al Dpcm 11 marzo:

La responsabilità della decisione sull’eventuale rientro è del turista stesso. L’albergo o la struttura ricettiva non è responsabile della «verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche». Per esempio: non compete all’albergo il controllo del motivo del viaggio di un cliente.

Confindustria alberghi chiede aiuti per sopperire al blocco delle prenotazioni) tramite: estensione cassa integrazione in deroga su tutto il territorio nazionale, accesso al fondo di integrazione salariale e al Fondo di Garanzia, sospensione canoni di affitto, utenze e tributi (o rateizzazione), credito d’imposta per recupero perdite, riduzione tasse locali (IMU e TARI) e IRAP (imposta attività produttive), slittamento lotteria scontrini, incentivi e disapplicazione 2020 della tassa di soggiorno.

Ristoranti e bar

Chiusura totale di questi esercizi con la sola possibilità di proseguire l’attività attraverso consegne a domicilio: durante le consegne bisogna evitare contatti personali con il cliente mantenendo la distanza di almeno un metro.

Negozi

Restano attivi i punti vendita di generi alimentari, parafarmacie e farmacie, edicole e tabaccai. Anche i negozi di generi alimentari che si trovano all’interno dei mercati. Tutti devono comunque rispettare le regole relative alla distanza di sicurezza di un metro. Il personale dovrebbe indossare idonei dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherina).

Agricoltura

Valgono le regole previste per tutti gli altri settori economici: privilegiare dove è possibile lo smart working o l’utilizzo di ferie e congedi. Rispettare in ogni caso nei luoghi di lavoro tutte le raccomandazioni igienico sanitarie. Il Governo specifica alcuni dettagli di rilievo: niente limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali, prodotti agroalimentari e della pesca. Non ci sono limitazioni specifiche neanche per imprenditori e lavoratori del settore, neppure stagionali (valgono le regole generali).

Studi professionali

Valgono le indicazioni contenute nel Dpcm del 9 marzo: rispetto delle norme di sicurezza, evitare riunioni (sfruttando la tecnologia per farle a distanza), incentivare lo smart working.

Uffici pubblici

Restano aperti, con l’esclusione delle attività didattiche in asili, scuole e università. In ogni caso, è consigliabile utilizzare dove possibile i servizi online perchè l’attività allo sportello è comunque ridotta. Prima di andare in un ufficio pubblico, è consigliabile consultarne il sito per verificare come sta funzionando.

Ad esempio, l’INPS comunica la chiusura di una serie di uffici per le attività di sanificazione.

L’Agenzia delle Entrate ha deciso di ridurre al minimo l’afflusso agli sportelli, invitando ad andare nelle sedi solo per consegnare documenti e richiedere servizi per la successiva lavorazione in back-office.

Poste invita a recarsi negli uffici solo per necessità impellenti e comunque evitando le fasce orarie di maggior afflusso, come le prime ore del mattino. Previste modalità specifiche nelle consegne di raccomandate e pacchi. Sono sospesi una serie di servizi (PosteInteractive, PostaTarget, Prenota Ticket).

In generale, gli uffici pubblici devono restare aperti anche se fanno fatica ad avere igienizzanti per le mani. La presenza di disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione, ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.