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IMU: la tassa sugli immobili introdotta dal Governo Monti nel decreto Salva Italia sulle abitazioni private, i terreni e i fabbricati industriali e commerciali, dopo l’abolizione dell’ICI ad opera del precedente Governo guidato da Berlusconi, ha reintrodotto il pagamento anche per immobili religiosi non utilizzati principalmente per il culto, stessa sorte toccata agli immobili intestati ad associazioni ed enti no-profit, prima esentati dalla tassa sulla casa. La nuova IMU dopo la riforma 2022 ha ridefinito il tributo dopo l’abolizione della TASI.

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Cosa è l’IMU?

L’IMU (Imposta Municipale Propria) è il tributo comunale sul possesso dei beni immobiliari. Con la Legge di Bilancio 2020 che ha abolito la TASI, nell’IMU è stata accorpata anche la maggiorazione sulla tariffa sui servizi indivisibili. La nuova IMU accorpa dunque in parte la precedente TASI, semplificando la gestione dei tributi locali con un nuovo criterio di calcolo dell’imposta dovuta, pur mantenendo invariati i moltiplicatori, mentre le aliquote base sono diventate uguali alla somma delle aliquote base IMU e TASI.

Chi paga l’IMU?

Le regole tengono conto della riforma TASI, che ha incorporato la tariffa nell’IMU. L’imposta sugli immobili interessa non solo quelli destinati ad uso domestico (abitazioni) ma anche quelli ad uso aziendale e commerciale , nonché i terreni. A pagare l’IMU sono i proprietari di prima casa di lusso (categorie catastali A/1, A/9 e A/, case signorili, ville e castelli), seconde case, immobili commerciali (capannoni, negozi, alberghi, uffici, aree edificabili) e terreni agricoli.

L’IMU si applica al possesso di fabbricati, escluse prime case da A/1, A/8 e A/9, pagata dal proprietario, dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali o dal locatario in caso di leasing.

Chi non deve pagare l’IMU?

L’IMU non è dovuta sulla prima casa e neppure sulla seconda nei casi in cui l’immobile risulta residenza anagrafica o dimora abituale di uno dei due coniugi. Si tratta di una novità dal 2022.

Tra le novità 2023, invece, c’è la nuova esenzione per i fabbricati rurali concessi in comodato a un imprenditore agricolo.

Tra le altre esenzioni ricordiamo:

  • proprietari di immobili che rientrano nella categoria catastale D3 (cinema, teatri, sale da concerto e discoteche);
  • proprietari di beni merce (immobili di un’impresa di costruzione destinati alla vendita);
  • detentore di terreni agricoli (posseduti e condotti da coltivatori diretti e IAP, nelle isole minori, in determinate aree montane o collinari, a destinazione agrosilvo-pastorale e a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile);
  • proprietari di immobili inagibili o collabenti.

Sono esenti IMU anche:

  • unità di cooperative edilizie che sono prima casa dei soci assegnatari;
  • alloggi sociali;
  • casa coniugale assegnata a seguito di provvedimento legale;
  • unico immobile posseduto da personale di Forze armate e di polizia o vigili del fuoco;
  • immobili di enti non commerciali in comodato ad enti pubblici o privati che vi svolgano rsclusivamente attività non commerciali;
  • immobili occupati abusivamente regolarmente denunciati.

Come calcolare l’IMU?

Per il calcolo IMU si deve applicare la seguente procedura: si rivaluta la rendita catastale aggiungendovi il 5%, poi si moltiplica il risultato per il coefficiente catastale (ad esempio 160) ed infine si moltiplica di nuovo quanto ottenuto per l’aliquota IMU.

Esempio per un’abitazione con rendita di 900 euro:

  • 900 euro + 5% = 945 euro:
  • 945 euro * 160 (coefficiente per abitazione) = 151.200 euro
  • 151.200 : 1000 * 10,6 = 1.602,72 euro (aliquota del 10,6 per mille)

Ecco la tabella dei coefficienti per ogni categoria catastale.

  • Fabbricati in categoria A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7 (abitazioni e pertinenze): 160.
  • Fabbricati in categorie A/10 e D/5 (uffici e banche): 80.
  • Fabbricati in categorie B, C/3, C/4 e C/5 (uffici pubblici, magazzini, laboratori): 140.
  • Fabbricati C/1 (negozi): 55.
  • Fabbricati nel gruppo catastale D tranne D/5 (opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura): 65.

Agevolazioni IMU

  • Per immobili inagibili o inabitabili, l’IMU si calcola a partire da una base imponibile ridotta del 50%.
  • Per abitazioni residenziali locate a canone concordato si versa una IMU ridotta al 75%.
  • Per immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai figli, è previsto uno sconto IMU del 50%.

Quali sono le aliquote IMU?

Le aliquote IMU sono stabilite di anno in anno da apposita delibera comunale, rispettando i criteri nazionali, risultando quindi variabili a discrezione delle singole Amministrazioni Comunali che incassano gli introiti. L’aliquota IMU è di base fissata all’8,6 per mille ma può arrivare fino al 10,6 per mille o all’11,4 per mille per i Comuni che confermano la ex maggiorazione TASI degli anni precedenti.

Aliquote IMU Milano

  • Prima casa pagante 6,80‰
  • Altri fabbricati 11,40‰

Aliquote IMU Roma

  • Prima casa pagante 5‰
  • Altri fabbricati 10,6‰

Aliquote IMU Torino

  • Prima casa pagante 6,‰
  • Altri fabbricati 10,6‰

Aliquote IMU Palermo

  • Prima casa pagante 6,‰
  • Altri fabbricati 10,6‰

Come fare per non pagare l’IMU sulla seconda casa?

Per non pagare l’IMU, si può dimostrare l’inagibilità dell’immobile; donare la seconda casa; accatastare l’immobile come unità collabente; demolire l’immobile inabitabile; cedere l’immobile. Sono già esenti IMU i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (beni merce) e i fabbricati rurali ad uso strumentale.

Quando si paga l’IMU?

L’IMU deve essere versata in due rate: la prima (acconto IMU) deve essere corrisposta entro il 16 giugno di ciascun anno sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente; la seconda (saldo IMU) rappresenta il saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata, e deve essere versata entro il 16 dicembre sulla base delle nuove aliquote.

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