Fiducia al Governo: i punti chiave della replica Draghi

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 18 Febbraio 2021
Aggiornato 20:42

Nella replica di Draghi a margine del dibattito parlamentare sulle dichiarazioni programmatiche, emergono temi salienti per il nuovo governo.

Dopo la fiducia di mercoledì in Senato a seguito delle dichiarazioni programmatiche di Governo espresse dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, la discussione si è spostata govedì alla Camera, con la replica del Premier e le votazioni finali. Si tratta dell’ultimo passaggio parlamentare nell’iter di insediamento del nuovo Esecutivo. Il focus del dibattito non è soltanto sul discorso ufficiale con le linee del programma ma anche sulla successiva replica, in cui Draghi è sceso più nel dettaglio di alcuni aspetti fondamentali della sua azione di Governo.

Recovery Plan trasparente

La replica del Premier è iniziata parlando del ruolo del Parlamento in relazione alle riforme e soprattutto al Recovery Plan. Il Parlamento sarà informato in modo adeguato e tempestivo sull’impianto complessivo del programma e sulle relative politiche specifiche di intervento. Per il PNRR (Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza), il presidente del Consiglio ha ribadito:

la governance deve essere incardinata nel Ministero dell’Economia e delle Finanze con la strettissima collaborazione dei ministeri competenti per definire e attuare politiche e progetti di settore.

Ambiente al centro

In tema di impatto ambientale, il nuovo Governo si impegna ad attuare la legge sulla valutazione ex ante ed ex post delle politiche sul capitale naturale, in sintonia con le linee guida del PNRR e in accordo con le tematiche del semestre europeo. Un altro punto su cui Draghi è tornato più volte è quello dello sviluppo sostenibile.

il Senato sta discutendo, nella forma di progetti di legge costituzionale, per inserire il concetto nella Costituzione: questo governo conferma l’impegno di andare in questa direzione.

Un lavoro di squadra

Un altro punto su cui il Mario Draghi è voluto tornare è il coinvolgimento delle parti sociali e di alcuni corpi intermedi nell’attività di Governo. Stesso discorso per quanto concerne Regioni:

Il loro coinvolgimento non solo è inevitabile ma è essenziale: certe cose non si fanno se non sono discusse con le Regioni.

Cultura

Draghi ha poi voluto ribadire la consapevolezza di questo governo sul profondo stato di crisi e demotivazione in cui versa il Paese oggi a causa della pandemia. Anche sul fronte della cultura (considerate anche le diverse restrizioni che la penalizzano) , di per sé rappresentativa di un grande patrimonio e di una profonda identità italiana che non deve essere smarrita, nonché traino per risollevare lo spirito in questi anni bui. Su questo fronte:

occorre rinforzare le tutele dei lavoratori e va colta l’opportunità del Next Generation EU  per potenziare gli investimenti sul patrimonio culturale, sul capitale umano, sulle nuove tecnologie.

Immigrazione

Esplicito e diretto, su questo punto Draghi non ha scelto strade di compromesso:

la risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità sul tema da parte delle istituzioni comunitarie ed europee.

In tema di gestione delle frontiere marittime esterne, l’Italia propone, come misura di solidarietà, un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota.

Legalità su aiuti Covid

Senza legalità e sicurezza non ci può essere crescita. Ancor più quando si parla di risorse ingenti e strategiche come quelle europee, oggi chiave di volta della ripresa del Paese. L’obiettivo è dunque:

evitare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia a seguito della crisi di liquidità che sta interessando diversi settori.

Particolare attenzione deve anche essere posta anche ai finanziamenti per imprese e cittadini in difficoltà in conseguenza della crisi Covid. L’attenzione è alta: i Prefetti sono stati sensibilizzati sui maggiori rischi di inquinamento dell’economia legale connessi al contesto emergenziale.

L’obiettivo è anticipare una risposta strutturata dello Stato in termini di prevenzione e contrasto.

Draghi ha spiegato che diverse Prefetture hanno attivato forme di collaborazione con le Camere di Commercio e i Comuni per verificare cambi societari nelle attività economiche a rischio di infiltrazioni, come gli esercizi commerciali e il settore turistico alberghiero. Inoltre, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con Sace per blindare il sistema di garanzia alle banche che finanziano le imprese, tagliando fuori gli operatori economici in odore di “condizionamento malavitoso”. Analogo protocollo con l’Agenzia dell’Entrate in tema di ristori.

PMI

Un altro punto trattato riguarda la strategia per il sostegno alle piccole e medie imprese. Che passa per tre aspetti: la contingenza del momento (ossia la gestione dell’emergenza), la preparazione per la ripartenza (nel post Covid) e le tutele specifiche per le PMI italiane (soprattutto sui mercati, anche esteri). Sul primo punto Draghi non ha fornito anticipazioni sui prossimi Ristori, mentre sul secondo punto ha tracciato la strada di medio periodo (nel solco della continuità potremmo aggiungere) basata su internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti, credito di imposta, ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno, incentivi alla quotazione. Tutto finalizzato alla maggiore competitività della manifattura. Anche potenziando e semplificando il piano nazionale Transizione 4.0, tecnologica e di sostenibilità ambientale. Il terzo punto si esplicita nella tutela del Made in Italy e nella lotta contro la concorrenza sleale.