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Contributi Covid-19: controlli sugli aiuti erogati alle imprese

di Anna Fabi

11 Febbraio 2021 14:18

Frodi sui contributi a fondo perduto Covid, truffe e illeciti sui finanziamenti pubblici: analisi dei reati in ambito Coronavirus e strumenti di controllo.

Riscossione abusiva di sostegni al reddito e contributi alle imprese per far fronte l’emergenza Coronavirus, frodi in materia di investimenti nella ricerca anti Covid, contraffazione di medicinali e commercio non autorizzato, phishing su false iniziative benefiche: sono solo alcuni dei reati economici legati alla pandemia, su cui la Banca d’Italia fornisce numeri precisi in sede di audizione parlamentare: le operazioni sospette riconducibili al Covid nel 2020 sono state oltre 2mila, per un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro.  A queste operazioni, si aggiungono segnalazioni relative a sospetti di abuso di finanziamenti pubblici, abusivismo finanziario, usura e utilizzo di polizze di pegno.

La puntuale analisi delle truffe, fenomeni corruttivi e frodi online, è contenuta in un documento di Bankitalia dedicato alla prevenzione dei fenomeni di criminalità finanziaria connessi all’emergenza Covid. Per ogni misura anti Covid (cessione crediti, contributi a fondo perduto), vengono segnalati i possibili reati e gli indicatori di rischio. Resta però l’esigenza di un monitoraggio specifico su e-commerce e pagamenti digitali, che con la pandemia stanno conoscendo una nuova primavera e vanno quindi il più possibile presidiati e preservati da infiltrazioni criminali.

Illeciti

Nella fase iniziale dellepidemia è emerso l’interesse anche di soggetti presumibilmente legati ad ambienti della criminalità organizzata a entrare nel comparto della produzione e/o commercializzazione di prodotti sanitari, medicali e DPI (dispositivi di protezione individuali) in ragione dei flussi di reddito attesi. Questo è avvenuto, per quanto osservabile, con la riconversione della produzione di prodotti tessili in mascherine e altri dispositivi di protezione, con l’assunzione, da parte di soggetti di dubbio profilo, di ruoli operativi in imprese anche di dimensioni non rilevanti e con il ricorso a soggetti interposti per il controllo di attività imprenditoriali o commerciali dopo la modifica dell’oggetto sociale. Significative di questa fase le frodi connesse alla vendita (ed eventuale mancata consegna) di dispositivi di protezione a prezzi apparentemente sproporzionati rispetto a quelli di mercato e, in qualche caso, l’aggiudicazione delle commesse, a seguito di gare pubbliche, a imprese i cui esponenti detenevano interessenze in società destinatarie di interdittive antimafia.

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Truffe

Nella seconda fase sono emerse vere e proprie infiltrazioni nelle imprese e tentativi di appropriazione di fondi pubblici destinati al sostegno all’economia, con operazioni simulate per precostituire i requisiti per l’accesso ai fondi. Il modus operandi: gruppi criminali, attraverso dichiarazioni fiscali false o fuorvianti, ottenevano in modo fraudolento rimborsi IVA poi trasferiti all’estero; i proventi dei reati venivano quindi reintrodotti in Italia in contanti ovvero attraverso la cessione di quote societarie la cui entità non trovava riscontro nei corrispettivi riportati negli atti di cessione. Alcune società coinvolte in questo schema operativo hanno utilizzato il falso fatturato generato dalla frode IVA per creare artificiosamente il requisito necessario all’ottenimento di prestiti e contributi pubblici non rimborsabili.

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Controlli

A fronte di queste frodi, il sistema di prevenzione e controllo utilizza una serie di strumenti specifici. Ad esempio, un innovativo indicatore di rischio di infiltrazione per le imprese, che consente di individuare potenziali contesti criminali e segnalare anomalie relative, ad esempio, agli intermediari. Utili anche gli strumenti di scambio automatico di operazioni cross border. In generale, rileva nel corso dell’audizione Claudio Clemente, direttore dell’unità di informazione finanziaria di Bankitalia, il sistema di prevenzione sta giocando un ruolo importante nel presidio della legalità e dimostra di essere in grado di intercettare tempestivamente forme anche innovative di sfruttamento della crisi da parte della criminalità ordinaria o organizzata.