La bozza del Ddl Semplificazioni approvata dal Governo Letta prevede novità intressanti per le PMI fino a 250 dipendenti, in termini di adempimenti per la Privacy ed in materia di Fisco.
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Privacy
Da una parte, il Governo va giù pesante sugli adempimenti relativi alla sicurezza e la riservatezza dei dati e delle informazioni con pene più severe per i recidivi e chi non rispetta le misure di sicurezza. Dall’altra, la mano diventa più leggera per le PMI, soprattutto se con meno di 15 dipendenti, aprendo però le porte a considerazioni sulle falle che questa maggiore flessibilità rischia di aprire:
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Più in particolare viene stabilito:
- raddoppio delle sanzioni per i recidivi, ovvero coloro che commettono la stessa violazione per due volte in un anno, e pene quadruplicate se la recidiva è relativa a più di quattro violazioni in un anno;
- abolizione del ravvedimento operoso per l’omessa attuazione delle misure minime di sicurezza e se da questo deriva un danno ai dati (distruzione, perdita, modifica, rivelazione non autorizzata, o accesso ai dati personali trasmessi, memorizzati o comunque trattati).
Per quanto riguarda le PMI si introduce la definizione agevolata per le violazioni amministrative pari a:
- i due quinti del minimo se impresa pubblica o privata con meno di 15 dipendenti;
- il minimo per soggetti, pubblici o privati con meno di 250 dipendenti.
Tutto purché il pagamento avvenga entro 30 giorni dalla notifica della contestazione di violazione amministrativa e che la violazione non venga reiterata, altrimenti si passa ai limiti minimi e massimi ordinari.
Fisco
In termini di semplificazioni fiscali l’obiettivo è di ridefinire l’imposizione sui redditi d’impresa introducendo regimi forfetari e semplificati per aziende di piccole dimensioni diversificati in maniera specifica in base alle attività svolte e al comparto merceologico in cui operano.
Particolare attenzione verrà posta, concedendo regimi sostitutivi di tassazione e agevolazioni specifiche, all’utilizzo di pagamenti in modalità tracciabile (carte di credito, bancomat, assegni e così via).
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Probabile l’assimilazione al regime dell’imposta sul reddito delle società (IRES) del reddito d’impresa, anche gestita in forma associata da soggetti passivi IRPEF, e l’introduzione di un’imposta sul reddito imprenditoriale (IRI), per imprenditore e soci, con aliquota proporzionale.
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Altri importanti interventi sono finalizzati a fornire maggiore chiarezza per quanto riguarda:
- i criteri per la redazione dei bilanci;
- la definizione di autonoma organizzazione, interpretazione necessaria per determinare l’esclusione o meno ai fini dell’imposta regionale;
- per le operazioni transfrontaliere, le modalità di individuazione della residenza fiscale e di imputazione per trasparenza dei redditi delle società estere controllate o collegate, di tassazione dei dividendi realizzati da società estere collocate in territori a fiscalità privilegiata, di tassazione dei lavoratori all’estero e di deducibilità dei costi sulle transazioni commerciali con soggetti esteri.