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Aumento IVA verso il rinvio a gennaio 2014

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Settembre 2013
Aggiornato 23 Settembre 2013 11:46

Aumento IVA verso lo slittamento a gennaio 2014: le anticipazioni di Letta sulla Legge di Stabilità in tema di cuneo fiscale, assunzioni agevolate e conti pubblici.

Sembra scongiurato il rischio di aumento IVA al 22% in ottobre, ma evitare il balzello nel 2014 sarà difficile: lo ha dichiarato il premier Enrico Letta a Porta a Porta: l’ipotesi più probabile è l’ulteriore slittamento di tre mesi al primo gennaio 2014, per poi trovare soluzioni strutturali con la Legge di stabilità. La vicenda è «complicata» ha precisato Letta: l’aumento IVA «è già nei conti pubblici, deciso due anni fa e confermato l’anno scorso. E i soli di queste entrate sono già stati spesi». Ma è certo che «faremo una riforma». In vista potrebbe esserci una revisione dell’intero sistema delle aliquote, con una sorta di rimodulazione.

Legge di Stabilità

Nella Legge di Stabilità, l’obiettivo sarà andare incontro alle esigenze di imprese e consumatori senza perdere di vista le richieste europee: spostare il sistema di tassazione dal lavoro ai consumi, dalle tasse dirette a quelle indirette. La chiave di volta sarà la Legge di Stabilità con la Spending Review (riduzione della spesa pubblica), ma si dovrà fare i conti anche con l’IMU (eliminazione del saldo di dicembre sulla prima casa) e con il taglio del cuneo fiscale, richiesto da aziende e sindacati. .Due le direttrici su cui si cercherà di muoversi: meno tasse alle imprese (si pensa a un intervento sull’IRAP) e più soldi in busta paga per i lavoratori. Non solo: Letta ha parlato anche di occupazione: «il contratto a tempo indeterminato sarà l’intervento maggiore con incentivi per l’assunzione di giovani»Sono tutti temi oggetto di discussione con le parti sociali a margine della prossima Legge di Stabilità. Inoltre, l’impegno, con Bruxelles, è quello di non sforare la fatidica soglia del 3% del PIL e certo non si può perdere d’occhio un debito che secondo le stime del Tesoro arriverà nel 2014 al 132,2% del prodotto interno lordo, ben sopra il 129% stimato ad aprile. Le cifre finali sui conti pubblici arriveranno con il DEF (Documento di Economia e Finanza), da cui dovranno partire imprese, sindacati e governo per formulare le ipotesi di riforma economica.