Information management: debole in Europa

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 27 Novembre 2007
Aggiornato 13 Febbraio 2012 10:49

Recente studio Mindjet quantifica in oltre 11 ore il tempo sprecato a settimana per i manager europei, che soffrono di carenze in ambito Information & Communication

Il tempo è denaro, si sa, ma non sempre si riesce ad ottimizzare al meglio le ore dedicate al proprio business, soprattutto se i processi informativi connessi alle proprie attività quotidiane soffrono di sistematiche carenze strutturali.
Ne sanno qualcosa i manager europei, che in media perdono 11,9 ore settimanali (più di due al giorno) a causa di inefficienze nella gestione delle informazioni e nelle attività di comunicazione e collaborazione.

Lo sostiene l’ultima ricerca realizzata da Mindjet dal titolo “Il valore di un’ora”, effettuata su oltre mille knowledge worker di tutta Europa.

Gli indici di efficienza e produttività subiscono un drastico calo a causa della gestione poco razionale delle attività di Information management, quantificabile in tempo perduto: 1,5 ore alla settimana per il reperimento delle informazioni, 1,46 ore per la valutazione delle informazioni ottenute da più fonti e, infine, 1,5 ore per la condivisione di suddette informazioni tra colleghi per procedere ad attività di collaborazione.

In pratica, i punti deboli dei processi informativi europei sarebbero i troppi meeting, la gestione non centralizzata delle informazioni, la comunicazione e la collaborazione “vecchio stile” e, più in generale, anche il project management, che risulta carente e perciò un deterrente per la produttività.

Gli sprechi di tempo e lavoro, pertanto, non sono certo frutto di una lacuna qualitativa delle conoscenze e degli skills europei, quanto piuttosto di un ritardo nell’adozione di adeguati strumenti e applicazioni per l’organizzazione e la visualizzazione delle informazioni in azienda.

Secondo Mindjet, quindi, la soluzione sta nella razionalizzazione dei processi, nella riduzione degli passaggi da compiere per poter tradurre le informazioni in “materia grezza elaborata”, ossia in attività di business. In poche parole, modelli più flessibili e soluzioni di comunicazione in ottica 2.0.