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Piemonte: nuova stretta sul Reddito di Cittadinanza

di Teresa Barone

9 Novembre 2021 06:30

La Regione Piemonte introduce la formazione obbligatoria per i percettori di RdC, pena la perdita del diritto al sussidio.

La Regione Piemonte impone nuove misure per favorire un utilizzo più efficace del Reddito di Cittadinanza, regole che si aggiungono alla normativa nazionale e che hanno come obiettivo quello di incentivare la riqualificazione di coloro che sono realmente intenzionati a trovare lavoro sul territorio. Stanziando risorse regionali ad hoc, infatti, l’Amministrazione introduce l’obbligo della formazione per i percettori di RdC.

Gli 80mila assegnatari in Piemonte saranno chiamati a frequentare percorsi formativi della durata massima di 200 ore, basati su due elementi fondamentali:

  • competenze digitali e trasversali funzionali alla ricerca di un’occupazione,
  • sviluppo di competenze di base regolate sul fabbisogno effettivo della persona, rendendola più spendibile sul mercato del lavoro.

Attuata tramite i Centri per l’Impiego coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro, la misura fornisce risorse formative a chi è seriamente interessato a trovare lavoro, facilitando la ricollocazione e l’incontro fra domanda e offerta.

È anche prevista una stretta nei confronti di coloro che non parteciperanno alle attività previste, per i quali è prevista la perdita del diritto al sussidio. “Aiutare i cittadini a trovare lavoro grazie alla riqualificazione è un nostro dovere, ma lo è anche fare le cose giuste”, ha puntualizzato il presidente della Regione, Alberto Cirio.

Il percettore di reddito di cittadinanza che rifiuterà di partecipare alle attività formative, mirate a renderlo più forte e qualificato, verrà segnalato: con il suo diniego, quello che dovrebbe essere un aiuto in attesa della ricollocazione diventerebbe una misura meramente assistenziale, il che è profondamente sbagliato e deve essere evitato a ogni costo.