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Pagamenti digitali: il gap tra norme e tecnologia

di Anna Fabi

Pubblicato 1 Ottobre 2014
Aggiornato 18 Marzo 2019 14:59

Proposta di legge sui pagamenti elettronici in Italia, per sciogliere i nodi dell'attuale normativa sugli oneri POS per gli esercenti e incentivare le transazioni digitali, forte dei segnali offerti da NFC e soluzioni Mobile POS.

Progrediscono le tecnologie a supporto dei pagamenti digitali ma le norme italiane restano al palo, strette in un braccio di ferro di lobby e politica. E’ l’idea che ci si porta a casa dopo aver partecipato al convegno sui pagamenti digitali in seno alla Social Media Week di Roma. Come dice a PMI.it Sergio Boccadutri (SEL), uno dei relatori del convegno, “diciamo la verità: le norme sono all’anno zero”. Boccadutri fa parte dell’intergruppo parlamentare Innovazione ed è stato il primo a presentare una proposta di legge per la lotta al contante.

Norme

“La situazione è ferma agli esiti della legge secondo cui gli esercenti sarebbero obbligati ad accettare pagamenti con carta di debito oltre i 30 euro (ricordiamo che non è un vero obbligo ma, tecnicamente, un onere e che non prevede sanzioni). In Commissione Finanze stiamo quindi discutendo tre risoluzioni che affrontano i nodi di attuazione per questa legge”.

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“Una volta archiviata la pratica, possiamo andare avanti”. Come? “Il prossimo passo sono i decreti attuativi della delega fiscale, che ora sono in discussione. Tra l’altro, ci dovrebbero essere misure di incentivo ai pagamenti digitali, ma il tutto è un’incognita: potrebbero rivelarsi azioni prive di efficacia reale”.“Bisogna premettere che molte forze politiche, anche in seno al Governo, fanno resistenze contro le misure a favore dei pagamenti digitali e di lotta al contante. Le considerano infatti ostili ai commercianti e alla libertà economica”. Tuttavia, si va avanti: “la norma primaria prevede debba arrivare un decreto attuativo anche per i micropagamenti, ma bisognerà aspettare probabilmente il recepimento della nuova direttiva Psd, prevista per giugno 2015”.

Tanto tempo: peccato, perché i micropagamenti – magari tramite cellulare – possono essere una leva per diffondere la cultura del Digitale tra la popolazione. La tecnologia, come al solito, dà un’opportunità di progresso, ma poi sta alla società saperla cogliere, magari con l’aiuto di iniziative politiche. E’ il caso dell’NFC, ora supportato anche dagli iPhone 6, e delle tante app per i pagamenti Mobile (Telecom Italia, Vodafone e Intesa Sanpaolo, Poste Italiane…).

Tecnologia

Nei giorni scorsi è arrivata anche in Italia l’app di Paypal, con cui pagare tramite riconoscimento facciale. Il semplice fatto che banche, operatori e soggetti internazionali stiano lanciando questi servizi in Italia è un buon segnale. Significa che credono nella possibilità di sviluppo del nostro mercato (dove – com’è noto – il contante regna ancora incontrastato, al confronto con gli altri Paesi europei). Un altro tassello positivo è la diffusione di tecnologie Mobile POS (di Payleven, Jusp, Intesa Sanpaolo, più di recente BNL e altri soggetti). 

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“Abbiamo visto un picco dell richieste da parte dei commercianti, con l’entrata in vigore della normativa sull’accettazione dei bancomat”, spiega Alberto Adorini, amministratore delegato di Payleven Italia.

“Vediamo segnali positivi anche dal pubblico e dalla società civile: pian piano fa strada la cultura dei pagamenti digitali. Certo, va meglio rispetto agli scorsi anni”, conferma Rita Camporeale, a capo dei sistemi di pagamento di ABI (Associazione Bancaria Italiana), anche lei alla Social Media Week.

La cultura del contante viene attaccata da più parti con le campagne degli operatori, delle banche, con la normativa (per quanto timida). Resta il fatto che i progressi sono insufficienti: bisogna accelerare, “ma è possibile solo con uno sforzo di sistema, di tutti gli attori coinvolti, compresa la politica”, dice Boccadutri. In questo senso va la proposta di Boccadutri, che mira sia a limitare i contanti sia a incentivare l’uso dei pagamenti elettronici. Eccola di seguito.

Proposta di legge sui pagamenti elettronici

  • Art 1: fissa in 500 euro il limite all’utilizzo del denaro contante. Stabilisce inoltre l’obbligo di utilizzare strumenti telematici per l’effettuazione delle operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dei loro enti. Fissa poi in 5.000 euro l’importo massimo che dal 1 gennaio 2017 ogni persona fisica o giuridica può prelevare mensilmente. Il suddetto limite è poi ridotto a 3.000 euro dall’anno 2018 ed è successivamente determinato ogni anno, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, in misura non superiore a 3.000 e non inferiore a 500 euro. Dispone poi che gli sportelli bancomat possono rilasciare solo banconote di taglio pari a 20 euro o di importo inferiore.
  • Art 2: obbliga talune categorie di soggetti ad accettare ed effettuare pagamenti solo per mezzo di bonifici, carte di pagamento e assegni. Si tratta in particolare delle banche e degli intermediari finanziari, della società Poste italiane, delle sale da gioco, degli intermediari nell’acquisto o nella vendita di metalli preziosi, delle pubbliche amministrazioni.
  • Art 3: stabilisce i termini massimi per il rimborso da parte dei prestatori di servizi di pagamento in caso di addebito, erroneo o fraudolento, secondo le recenti normative europee.
  • Art 4: introduce alcune norme in materia fiscale, in particolare si stabilisce la possibilità di detrarre o dedurre, sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche, solo le spese effettuate tramite bonifico bancario ovvero carta di credito, di debito o prepagata o altro strumento di pagamento che ne consenta la tracciabilità.
  • Art 5: prevede contributi per incentivare la diffusione dei mezzi elettronici di pagamento presso gli esercizi commerciali. In particolare si investono risorse per l’utilizzo della tecnologia Contactless o Mobile POS.
  • Art 6: vieta alle pubbliche amministrazioni e ai loro incaricati di applicare maggiorazioni o commissioni per i pagamenti effettuati con carta di credito, di debito o prepagata o con altro strumento di pagamento elettronico.
  • Art 7: istituisce una commissione consultiva per l’incentivazione dell’utilizzo della moneta e dei mezzi di pagamento elettronici.
  • Art 8: prescrive l’attuazione di una campagna informativa per la promozione dell’uso del denaro elettronico attraverso i principali mezzi di comunicazione di massa.
  • Art 9: prevede l’adozione di norme a tutela della riservatezza degli utenti.
  • Art 10: conferisce al Governo delega per il riordino della disciplina in materia di strumenti di pagamento elettronici mediante la raccolta e il coordina- mento delle disposizioni vigenti.
  • Art 11: stabilisce la copertura finanziaria.