Pensionati: come aumentare l’assegno con versamenti volontari?

Risposta di Barbara Weisz

18 Ottobre 2022 15:00

Olga chiede:

Ho una pensione dello Stato per 24 anni di servizio e inabilità Legge 104. Come posso aumentare la pensione versando contributi all’INPS, e per quanti anni?

I contributi volontari possono essere versati soltanto per colmare vuoi contributivi, ad esempio dovuti a disoccupazione o interruzione del rapporto lavorativo. Di contro, non possono essere versati da chi è in costanza di rapporto di lavoro e nemmeno dai pensionati.

Lo prevede l’articolo 6 del decreto legislativo 184/1997, in base al quale non è concessa l’opzione di contribuzione volontaria per periodi successivi alla data di decorrenza della pensione diretta.

Mi pare che sia esattamente il suo caso, di conseguenza lei non può versare contributi volontari per incrementare l’assegno previdenziale.

Supplemento pensione

Per incrementare l’importo della pensione potrebbe intraprendere attività lavorative che prevedano il versamento di nuovi contributi da parte del datore di lavoro così da aggiungersi alla pensione che oggi percepisce (utilizzando uno specifico istituto, che si chiama supplemento di pensione).

Il supplemento viene versato dopo almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione e poi si può ripetere ogni cinque anni (aggiornando l’assegno e incamerando eventuali nuovi contributi maturati). Inoltre, per una volta soltanto è anche possibile chiedere il ricalcolo dopo due anni dalla pensione o dall’ultimo supplemento.

Integrazione al minimo pensione

Se nel suo caso non è pensabile svolgere altra attività lavorativa, l’unica strada da seguire è verificare se ha diritto all’integrazione al minimo pensionabile. Significa che, se il suo attuale assegno pensionistico è inferiore alla pensione minima (che per il 2022 è pari a 524 euro al mese), allora può chiedere all’INPS che il suo assegno sia aggiornato fino a raggiungere almeno questo importo. I requisiti di reddito sono i seguenti:

  • per i pensionati non sposati il limite di reddito annuo è pari a 6.816,55 euro (524,35 euro per 13 mensilità). Sopra questa cifra, l’integrazione al minimo si riduce fino ad azzerarsi a quota 13.633,10 euro (due volte il trattamento minimo);
  • per i coniugati il limite di reddito complessivo è pari a 34.082,75 euro, ma l’integrazione si riduce da 27.266,20 euro.

Maggiorazioni sociali

Per incrementare l’imposto delle pensioni c’è infine l’opzione di maggiorazione sociale, che dipende dall’età del pensionato e che prevede limiti di reddito meno severi:

  • 60 anni: limite di reddito di 550,18 euro
  • 65 anni: limite di 606,99 euro
  • 70 anni: limite di 648,79 euro

La maggiorazione sociale è riservata ai riservata ai pensionati della gestione AGO e ai titolari di pensione sociale e assegno sociale che abbiano compiuto i 60 anni.

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