Telefonia e Banda Larga: nuove regole per i contratti

di Barbara Weisz

21 Marzo 2024 19:33

Codice delle Comunicazioni Elettroniche: più banda larga per tutti, tutele per i consumatori e giro di vite contro le pratiche commerciali aggressive.

Il dlgs 207/2021 di riforma del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (dlgs 259/2003), approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 20 marzo, promuove la diffusione delle reti ad alta velocità e garantire la tutela della privacy.

Questi principi, contenuti si declinano in una serie di nuove regole per il mercato e per l’uso dei dispositivi, smartphone in primis: dalla maggiore trasparenza contrattuale alla più ampia libertà di cambiare operatore.

Basta pratiche commerciali aggressive

Inasprite le regole per contrastare le pratiche commerciali aggressive (anche attraverso telefonate dall’estero) e combattere le truffe (ad esempio il furto di dati), con la possibilità per l’AgCOM di bloccare il dominio delle compagnie interessate.

Nel momento in cui rileva che determinati nomi di dominio sono utilizzati scorrettamente, oppure nei casi in cui si configurino attività illegali o dannose, l’autorità può ordinarne il blocco.

Contratti meno vincolante

Vengono confermate le disposizioni che prevedono un’informativa chiara ed esaustiva al cliente, impediscono contratti che impegnino il cliente (che può anche essere una micro o piccola impresa) per più di 24 mesi e obbligano gli operatori ad avere comunque sempre un’offerta con una durata massima iniziale di 12 mesi.

Identificazione utenti SIM

Nuovi obblighi di identificazione degli utenti: le compagnie telefoniche sono tenute a rendere disponibili al Ministero dell’Interno gli elenchi degli abbonati e degli acquirenti del traffico prepagato mobile.

Gli utenti vanno identificati prima dell’attivazione del servizio, oppure al momento della consegna o messa a disposizione della SIM. I dati vanno aggiornati ogni volta che un cliente passa a una diversa compagnia.

Questi obblighi non si applicano nei casi di SIM che servono per servizi IoT (che fanno comunicare oggetti e macchine).

Banda larga più diffusa e potente

Per quanto attiene la gestione della rete, la Governance è affidata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy  – che assegna le frequenze nell’ambito del relativo piano nazionale, definisce il perimetro del servizio universale (la connettività va assicurata in tutte le zone, anche quelle difficilmente raggiungibili), effettua la mappatura geografica ed all’Authority per le TLC, che vigila sul mercato, con particolare riferimento a regole, tutele, sanzioni e risoluzione delle controversie.

Numerose le novità sulla mappatura (geografica e sul grado di utilizzo della rete) con l’obiettivo di velocizzare le operazioni di copertura. Vengono in primis velocizzate le tempistiche con cui il ministero e l’AgCOM devono aggiornare i dati: ogni anno e non più ogni tre.

Sale a 300 Megabyte al secondo (dagli attuali 100 Mb/s) , la velocità minima richiesta per le installazione in aree in cui vanno realizzati nuovi servizi di rete. E sono introdotti nuovi obblighi per gli operatori, sanzionabili nel caso in cui non rispettino i piani di installazione (nel momento in cui li presentano, questi assumono una natura vincolante).

Ci sono infine semplificazioni per interventi di minore rilevanza, per esempio negli edifici, per i quali viene eliminato l’obbligo di depositare il collaudo: basta una dichiarazione asseverata.