Decollo incerto per Windows Vista in azienda

di Alessandra Gualtieri

23 Novembre 2007 12:00

Studi di settore evidenziano un approccio controverso nei confronti del nuovo sistema operativo di Microsoft da parte delle aziende. I maggiori dubbi rigurdano la compatibilità

L’upgrade ad un nuovo sistema operativo non è mai qualcosa di scontato, soprattutto negli ambienti business dove è necessaria la massima efficienza ed interoperabilità. Ne sa qualcosa Windows Vista, il nuovo sistema operativo di casa Microsoft che, a un anno dal lancio sul mercato, non ha smesso di far parlare di sé.

Tra estimatori e detrattori, le incertezze sul livello di diffusione del nuovo OS nelle aziende sono supportate dai numeri: in questi giorni, infatti, due studi contrastanti hanno destato molto interesse.

Il primo è il rapporto King Research sulla penetrazione di Windows Vista nelle imprese IT statunitensi, che ha rilevato un indice di adozione del 2%, con una soglia di scetticismo pari addirittura al 90% dei casi, con 53% di società che non sembra intenzionato ad effettuare l’upgrade ed un 44% che medita il passaggio a sistemi alternativi, ed il 9% pensa di cambiare anche la piattaforma.

A preoccupare i manager IT e le divisioni operative è il rischio della scarsa compatibilità con applicazioni e documenti di lavoro, ma anche la paventata instabilità della prima versione del sistema operativo e l’interfaccia ridisegnata rispetto a Windows Xp, come Mac, Linux, Suse e Ubuntu.

Eppure, solo pochi giorni fa un altro studio, questa volta a firma Forrester Research, preannunciava l’imminente crescita negli indici di adozione globale di Vista da parte delle aziende fino al 50% dei casi, individuando nel 2008 l’anno del consolidamento. Staremo a vedere. Intanto, però, è da considerare che l’upgrade sarà anche facilitato, gioco-forza, dal naturale ricambio generazionale degli stessi computer, ormai già dotati del nuovo sistema operativo.