Creare i talenti

di Chiara Basciano

Pubblicato 27 Luglio 2015
Aggiornato 30 Gennaio 2023 11:22

Cambia l?interesse del settore HR nei confronti dello sviluppo dei talenti e delle linee di successione.

L’approccio alla carriera sta sensibilmente cambiando, soprattutto in Italia è in atto un cambio di direzione, in cui il sogno del posto fisso ha lasciato il posto ad un percorso più flessibile. Questo porta a sviluppare le potenzialità dei lavoratori in maniera più concreta.

Secondo la ricerca sviluppata da Top Employers infatti il percorso professionale in Italia viene discusso e deciso insieme da manager e dipendenti nell’89% dei casi. A questo scopo vengono il 97% delle aziende adotta specifici programmi di training ad hoc, l’81% ricorre al coaching e il 68% al mentoring. Le parole d’ordine sono diventate diversificazione, mobilità e flessibilità.

Ma la valorizzazione dei lavoratori passa anche attraverso la formazione dei manager e per questo il 73% delle aziende italiane prevede specifici programmi di formazione dedicati ai manager, in modo da renderli capaci di creare i talenti e svilupparne ogni potenzialità. I piani di carriera inoltre diventano cross-functional, elemento sviluppato nel 76% delle aziende e per questo è richiesto ai manager un coinvolgimento in prima persona per stimolare la carriera delle persone del proprio team e mettere in atto politiche e strategie per dare la possibilità a tutti di crescere e svilupparsi.

Anche le linee di successione stanno cambiando volto, diventando centrali per il settore HR e, secondo la ricerca, il 94% delle aziende ha una linea di successione ben definita per i ruoli manageriali, l’89% per le posizioni executive, il 62% per i CEO e il 52% per la successione di posizioni critiche a livello di esperti e ruoli specialistici.

Alessio Tanganelli, Regional Director Italy, Spain e Brazil di Top Employers Institute commenta così i dati «I giovani e le forze più “fresche” hanno abbandonato l’idea di uno sviluppo di carriera lineare e preordinato e i sogni di carriera oggi sono orientati verso un orizzonte di diversificazione, mobilità, flessibilità, con progetti e percorsi apertamente condivisi. Tutto questo comporta, quindi, un nuovo approccio alla gestione delle carriere e delle successioni, dove non ci si limita a identificare i talenti, ma si opera per crearli e dove i percorsi di carriera sono trasversali e multifunzionali, pianificati in condivisione, cercando di armonizzare al meglio desideri e le necessità delle singole realtà con i programmi di sviluppo corporate».