Titolo di studio: HR esigenti e selettivi

di Teresa Barone

21 Marzo 2017 16:00

Aumentano le aspettative dei responsabili delle risorse umane sul livello di istruzione dei potenziali dipendenti.

Quanto peso ha il titolo di studio nella valutazione di un candidato in vista di una possibile assunzione? Molto, tanto che i datori di lavoro stanno diventando progressivamente sempre più selettivi ed esigenti.

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Secondo un recente sondaggio promosso da CareerBuilder, infatti, nel corso degli ultimi cinque anni le esigenze formative sono cambiate e diventate più rigide per il 38% dei responsabili delle risorse umane attivi nelle aziende interpellate.

La ricerca mette in evidenza come il 41 per cento dei datori di lavoro stia selezionando e assumendo dipendenti in possesso della laurea per ricoprire posizioni precedentemente affidate ai diplomati.

Dietro questa esigenza di aumentare le aspettative formative si cela una progressiva evoluzione delle competenze, con la conseguente evoluzione dei ruoli, ma anche un aumento dei livelli di istruzione.

Secondo gli autori dello studio, i datori di lavoro sono alla ricerca di lavoratori che vantano una solida base di conoscenze e un insieme di abilità in grado di avere un impatto positivo e immediato sul business.

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L’assunzione di risorse qualificate e adeguatamente formate porta alcuni importanti benefici alle aziende: una qualità del lavoro superiore, una maggiore produttività, una migliore comunicazione e una maggiore innovazione nonché un netto aumento della fidelizzazione dei dipendenti.

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Fonte immagine: Shutterstock