Prosegue l’odissea legislativa volta a tutelare il Made in Italy : la conversione in legge del dl n. 135/2009 – “Decreto Ronchi” salva-infrazioni Ue (attuazione di obblighi e sentenze comunitarie) – non liberalizza solo la distribuzione delle acque ma introduce anche novità sulla definizione del “prodotto interamente italiano” con relative sanzioni per i contraffattori.
Disegno, progettazione, lavorazione e confezionamento dovranno essere tutte fasi di processo italiane. Anche se per molti permangono dubbi sulla “severità” nell’applicazione della norma.
Tecnicamente, comunque, le etichette potranno riportare le diciture “100% made in Italy”, “100% Italia” o “tutto italiano” soltanto se l’intero ciclo di produzione (ma anche di assemblaggio) è avvenuto interamente nel Belpaese. Ma i vincoli sembrano
Le sanzioni (multe fino a 250mila euro) scattano anche per chi espone marchi che inducano il consumatore a ritenere i prodotti interamente Made in Italy, anche se di provenienza estera e post-lavorazione italiana.
In questi casi, vige l’obbligo di corredare i prodotti con indicazioni sulla vera origine: «il contravventore è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000 ad euro 250.000».