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Super Green Pass sul lavoro: regole, controlli e sanzioni dal 15 febbraio

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Febbraio 2022
Aggiornato 15 Febbraio 2022 18:15

Super Green Pass per chi ha più di 50 anni e lavora in presenza, multe fino a 1500 euro senza l'esenzione digitale: chi è interessato e cosa rischia.

Dal 15 febbraio al 15 giugno 2022, i lavoratori con più di 50 anni che svolgono l’attività in presenza devono avere il Super Green Pass in ottemperanza al decreto legge 1/2022. Per gli over 50 non basta più il tampone ma serve il vaccino anti Covid, almeno con ciclo primario completo (seconda dose) oppure con terza dose (dose aggiuntiva o richiamo o booster). L’obbligo dura fino al 15 giugno 2022 e riguarda tutti coloro che compiono 50 anni entro il 31 dicembre 2022 (dunque anche se in data successiva al 15 febbraio).

Obbligo Super Green Pass sul lavoro

L’obbligo riguarda tutti i lavoratori del pubblico e del privato, autonomi e professionisti, che ricadano nella fascia anagrafica indicata (almeno 50 anni) e si recano in ufficio, azienda in trasferta lavorativa presso un cliente o in qualunque contesto di lavoro. L’onere dei controlli ricade sul datore di lavoro con le stesse modalità fino ad ora seguire per verificare il possesso del Green Pass semplice, mentre il lavoratore è tenuto ad esibire l’idonea certificazione.

N.B. L’obbligo vaccinale per tutti gli over 50 è in vigore dall’8 gennaio, anche per chi non lavora o per chi è in smart working: in questo caso, i controlli sono a carico del Ministero della Salute e dell’Agenzia delle Entrate.

Esenzioni

Ci sono casi in cui il lavoratore è esentato dalla vaccinazione – e quindi dal Super Green Pass – anche se ha più di 50 anni: si tratta della stessa regola vale per tutti i residenti nello Stato, non solo per i lavoratori. L’obbligo non sussiste in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore. In questo caso, il lavoratore senza Super Green Pass ha comunque diritto a lavorare e il datore di lavoro lo adibisce a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio COVID. Se rientra nella casistica dei fragili, ha anche diritto allo smart working fino al 28 febbraio.

=> Esenzione vaccino in formato digitale, come scaricarlo

Secondo il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, l’obbligo di Super Green Pass scatta anche in smart working:

La norma primaria prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, ed è chiaro che l’obbligo è esteso a tutta questa categoria e fascia d’età. Per cui è assolutamente confermato.

Mancato Super Green Pass

Se il lavoratore over 50 non ha il Super Green Pass è considerato assente ingiustificato fino al momento in cui non presenta la Certificazione. I giorni di assenza ingiustificata non vengono retribuiti e non si matura il diritto a nessun compenso o emolumento, comunque denominati. I lavoratori assenti ingiustificati perché sprovvisti del Green Pass hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro e non incorrono in conseguenza disciplinari.

Sanzioni

Se  il lavoratore entra in ufficio senza il Super Green in violazione dell’obbligo vaccinale è prevista una sanzione da 600 a 1500 euro, e in questo caso possono scattare anche provvedimenti disciplinari. Il datore di lavoro viene invece sanzionato nel caso in cui non abbia effettuato i controlli nelle modalità previste, con una multa da 400 a 1.000 euro. In entrambi i casi, la reiterazione comporta il raddoppio della sanzione.

Sintesi delle regole

  • Dal 15 febbraio al 15 giugno obbligo vaccinale per i lavoratori over 50 in presenza: senza Super Green Pass il lavoratore è assente ingiustificato e non percepisce lo stipendio ma conserva il posto e non subisce conseguenze disciplinari, se però viene scoperto ad esercitare l’attività senza Super Green Pass è sanzionato con una multa da 600 a 1500 euro, raddoppiata in caso di reiterazione, e diventa passibile di provvedimenti disciplinari.
  • Il datore di lavoro che omette i controlli è sanzionato con una multa da 400 a 1000 euro, raddoppiata in caso di reiterazione; le verifiche si effettuano con i medesimi strumenti finora utilizzati per i Green Pass semplice. Non scatta alcun obbligo (e dunque nessuna necessaria verifica) per i lavoratori che lavorano esclusivamente da remoto presso la propria abitazione. N.B. Chi lavora fuori ufficio ma comunque in un ambiente pubblico, ad esempio presso un cliente o una sede distaccata, è soggetto all’obbligo di Super Green Pass se ha almeno 50 anni e deve essere controllato sia dal datore di lavoro sia dalla struttura che lo ospita).

Il lavoratore che non può vaccinarsi e ottenere il Super Green Pass per documentati motivi di salute, deve farsi rilasciare specifica Certificazione di esenzione – che dal 27 febbraio diventa esclusivamente digitale e viene controllata tramite analoghi strumenti utilizzati per i Green Pass – ed ha diritto, in quanto lavoratore fragile, ad essere adibito a diversa mansione, mantenendo la retribuzione, con modalità adeguate ad evitare il rischio contagio.