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Taglio del cuneo fiscale in attesa di decreto

di Barbara Weisz

8 Gennaio 2020 15:05

Tavolo ministeriale e simulazioni tecniche sul taglio del cuneo fiscale: decreto in preparazione, da luglio fino a mille euro in più in busta paga.

Con l’anno nuovo parte il cantiere del taglio al cuneo fiscale: è una delle misure più importanti della Legge di Bilancio, con 3 miliardi stanziati per il 2020 e 5 mld per l’anno prossimo, per abbassare il costo del lavoro a carico dei dipendenti, che vedranno quindi crescere il netto in busta paga.

Il taglio deve però essere regolamentato da specifico provvedimento. Il Governo, in pratica, deve mettere a punto un decreto con le regole per il taglio del cuneo fiscale. Al Ministero delle Finanze si apre dunque un tavolo di confronto fra esecutivo e parti sociali, mentre i tecnici della Ragioneria dello Stato fanno i conti.

Il taglio del cuneo fiscale è previsto dal prossimo mese di luglio. Le ipotesi più gettonate vedono la platea di destinazione nei lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro. In quest’ultimo caso, ci sono simulazioni in base alle quali il netto in busta salirebbe di circa mille euro annui.

L’Istituto nazionale degli esperti contabili ha effettuato dei calcoli, del tutto teorici, applicando il taglio del cuneo a casi concreti n base alle risorse previste dalla manovra e alle ipotesi di lavoro più accreditate sulla distribuzione del taglio. Le simulazioni:

  • reddito da 19mila euro: vantaggio in busta paga 240 euro.
  • Reddito da 25mila 600 euro: vantaggio in busta paga 240 euro.
  • Reddito di 27mila euro: aumento 500 euro.
  • Reddito di 35mila euro: aumento di mille euro.

Attenzione: il taglio del cuneo fiscale riguarda il singolo lavoratore indipendentemente dal reddito familiare. In un nucleo composto da due dipendenti, uno con stipendio di 30mila euro e l’altro di 15mila euro, entrano in tutto 740 euro l’anno in più.

In parole semplici, il taglio del cuneo ha l’effetto di estendere il cosiddetto bonus di 80 euro ai redditi fino a 35mila euro.

Il vantaggio più cospicuo, in base alle simulazioni, riguarda 4 milioni e mezzo di lavoratori che hanno una retribuzione lorda compresa fra i 26mila 600 e i 35mila euro all’anno, i quali oggi non hanno il bonus di 80 euro e che invece vedrebbero scendere il costo del lavoro. Vantaggi anche per i redditi più bassi: chi guadagna intorno ai 20mila euro, avrà circa 30 euro netti al mese in più in busta paga.

Il meccanismo, quale che sarà, inizierà nel prossimo mese di luglio, e di conseguenza alla fine del 2020 il vantaggio sarà ridotto rispetto a quello che si applicherà dal 2021, quando il taglio inizierà da gennaio.