Ben l’85% delle aziende italiane non prevede nuove assunzioni, almeno non fino a metà anno: a fornire questa indicazione di massima sono i 300 manager d’impresa che compongono il campione coinvolto nell’indagine Robert Half sull’occupazione in area Amministrazione, Finanza e Controllo.
Assunzioni
La ricerca evidenzia come la crisi economica continui ad influenzare le scelte delle imprese in termini di investimenti e occupazione.
Più di 8 imprese su 10 prevedono una certa stabilità per il proprio organico nella prima metà dell’anno in corso, mentre una minima percentuale (6%) progetta nuove assunzioni.
Metà di coloro che intendono procedere con nuove assunzioni lo fa perché l’azienda prevede di crescere ed espandersi, mentre il 33% attua questa scelta a fronte di un aumento dei carichi di lavoro.
«In una situazione del mercato del lavoro sostanzialmente statica e con poche variazioni rispetto all’anno precedente, permangono alcuni settori professionali dove rimane una maggior crescita rispetto ad altri», evidenzia Carlo Caporale, Associate Director di Robert Half, commentando i risultati dell’indagine.
«Le famiglie professionali legate al controllo di gestione registrano un certo sviluppo anche in un periodo fermo dal punto di vista delle assunzioni».
Licenziamenti
Una quota del 6% dichiara che procederà con una diminuzione del numero degli impiegati aziendali, ossia con licenziamenti.
L’altra faccia della medaglia è dunque rappresentata da chi prospetta di ridurre il proprio organico. Una scelta spesso difficile ma necessaria a fronte del generale rallentamento dell’economia, come conferma il 26% dei manager intervistati. Poi c’è invece un 21% che pensa di praticare tagli in previsione di fusioni e acquisizioni ed un 16% che lo farò dopo aver pianificato nuove strategie di gestione.