SOS Impresa, Le mani della criminalità sulle imprese: questo il titolo del XI Rapporto Confesercenti sulle attività delle varie organizzazione criminali radicate nel territorio, che quest’anno hanno fatturato circa 130 miliardi di euro, con un utile che si avvicina ai 70 miliardi.
Sembra il bilancio di una grande società multinazionale, ma purtroppo questi numeri si riferiscono ad un fenomeno tristemente noto, che da sempre ha forti ripercussioni sulle attività d’impresa, spesso vessate da intimidazioni o vittime di giri d’usura.
L’attuale congiuntura economica non poteva che esacerbare questa realtà. Di fatto, nello specifico l’usura si conferma il fenomeno più in crescita, in parte dovuto alla crisi finanziaria, che costa alle aziende 32 miliardi di euro.
Secondo il rapporto di Confesercenti, infatti, sono sempre di più gli imprenditori che cadono vittime degli usurai, superando ormai la soglia delle 180mila unità.
A queste attività criminose, “diciamo tradizionali”, si affiancano nuove frontiere di fatturato illecito: putroppo, quel che emrege da rapporto è come il competitor numero uno di molte aziende siano spesso un’attività basata su illeciti.
Stiamo parlando della cosiddetta Mafia imprenditrice, oggi presente e ben consolidata in tutti i settori economici eproduttivi, dal commercio al turismo, dall’intermediazione alle forniture e così via.
Non a caso, si parla tristemnente di Mafia SpA.