Infrastrutture, cosa fare entro il 2010, l’esempio del Ministero della Giustizia

di Noemi Ricci

13 Marzo 2008 09:00

Con le linee strategiche pubblicate per il triennio 2008-2010 il CNIPA chiede alle PPAA di razionalizzare le proprie infrastrutture IT e fornisce anche un sostegno diretto a iniziative pilota

La necessità di sollecitare l’attuazione di tali iniziative è dettata dal fatto che le Pubbliche Amministrazioni italiane possiedono migliaia di sale server sparse per il territorio nazionale, con conseguenti costi molto elevati per la loro manutenzione.

Francesco Baldoni, dirigente del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria Personale e Servizi Ministero della Giustizia, ha mostrato come sia possibile, in condizioni di questo tipo, apportare un consolidamento delle infrastrutture tecnologiche e il miglioramento dell’organizzazione, in particolare nell’Amministrazione giudiziaria, per ottenere maggiore affidabilità del servizio e risparmio nei costi di gestione.

Le principali criticità del ministero della giustizia si riscontrano l’elevato costo dell’assistenza tecnica sul territorio, la disomogeneità dell’erogazione dei servizi la disomogeneità nella distribuzione del personale.

Dietro ciascuna di queste problematiche ci sono motivazioni storiche che hanno determinato la complessità gestionale del Ministero della Giustizia, rendendolo atipico rispetto alle altre PA perché distribuito nel senso del controllo. Non c’è infatti una gerarchia piramidale ma piuttosto sono i dirigenti degli uffici (i magistrati) e i dirigenti amministrativi (i cancellieri), che hanno un controllo forte su quello che si fa sul territorio anche dal punto di vista infrastrutturale. Questo ha determinato delle situazioni particolari, come la parzializzazione dei sistemi informativi la creazione di tantissime sale server con servizi all’interno del territorio in quasi tutti gli uffici del tribunale del ministero della giustizia.

Mentre il personale tecnico e gli esperti informatici del Ministero della Giustizia è distribuito in maniera disomogenea sul territorio, infatti gli uffici del nord sono sguarniti mentre in quelli del sud c’è sovrabbondanza di personale.

Questo per diverse motivazioni, sia di carattere sociale che per la presenza di numerose e valide università di scienze dell’informazione nel sud, così, anche coloro che nel passato hanno vinto dei concorsi presso uffici del nord, nel corso del tempo sono tornati alle loro zone di origine.

Gli obiettivi strategici che si è prefissato il Ministero della Giustizia per rendere il sistema giudiziario migliore e più vicino ai cittadini sono:

  • utilizzare in maniera efficiente le risorse disponibili, enormemente diminuite negli ultimi anni;
  • ottenere affidabilità del Servizio e risparmio nei costi di gestione;
  • realizzare infrastrutture che forniscano fondamenta solide ai Sistemi Informativi dell’Amministrazione;
  • migliorare il governo ed il controllo delle infrastrutture;

Gli uffici giudiziari che sono sul territorio corrispondono più o meno a dei circondari, una sorta di provincie, il processo di distrettualizzazione è stato quindi orientato al consolidamento delle infrastrutture IT presenti attualmente presso le sedi circondariali della Amministrazione (Tribunali, Procure, etc.) presso i 26 Distretti di Corte d’Appello.