L’assemblea straordinaria di Intesa San Paolo ha approvato in modo quasi unanime le modifiche alla governance, che prevedono alcune novità statutarie finalizzate a potenziare l’efficienza del sistema duale: le novità riguardano l’ingresso, nel consiglio di gestione, di un maggior numero di manager della banca, precisamente da due a quattro, incrementando in modo considerevole l’unica presenza ammessa finora, vale a dire quella del consigliere delegato Enrico Cucchiani.
Una decisione che arriva al termine del meeting dei soci di Intesa San Paolo, e che cambia radicalmente la composizione del Cdg dell’istituto di credito: con la nuova governance, infatti, saranno presenti un consigliere delegato, una rappresentanza esecutiva formata dal consigliere delegato, più i due vice presidenti e un numero di membri selezionati tra i dirigenti delle società che fanno capo al gruppo (cifra che può variare da due a quattro, a seconda della composizione stessa del consiglio di gestione).
Leggi >> Intesa SP: accordo con i sindacati per i dipendenti
L’obiettivo primario di questo nuovo assetto, che si basa sul modello tedesco e sottintende la volontà di adeguarsi alle richieste di Bankitalia, è quello di snellire l’assetto della banca incrementando il tasso di esecutività del Cdg. Per il presidente del Cds di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, le modifiche ratificate hanno il fine di “ridare al Cdg un ruolo centrale e propellente all’interno della società senza dispersioni“. I vertici di Intesa SP puntano anche ad anticipare l’assemblea per il rinnovo degli organi di marzo, in modo tale da non far coincidere il rinnovo dei vertici con le elezioni politiche: “Sperando che il sistema italiano fornisca una risposta solida e convincente e che non si realizzi un attacco speculativo al debito italiano, la prima banca del paese deve presentarsi con gli organi esecutivi nella loro piena operatività“.
L’assemblea di Intesa SP ha deliberato anche riguardo l’ingresso di una rappresentanza femminile nelle procedure di “composizione, integrazione e sostituzione” del Cdg e del Cds, favorendo la parità tra i due sessi nell’accesso ai vertici delle aziende quotate in borsa, secondo quanto auspicato anche dalla normativa europea. Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state rese note le spese amministrative del 2012, che stando alle cifre si sono ridotte del 4,4% con un risparmio di 99 milioni di euro.