Csr Manager Network-Istat: ecco gli indicatori di sostenibilità

di Teresa Barone

29 Marzo 2013 11:00

Quanto sono virtuose le aziende italiane in materia di sostenibilità, qualità del lavoro e differenze di genere? Ecco i nuovi parametri per valutarle.

Un set di indicatori di sostenibilità destinato alle aziende italiane e sviluppato al fine di misurare le performance ambientali, sociali e di governance nelle realtà imprenditoriali nazionali: questo quanto sviluppato grazie alla collaborazione tra Istat e Csr Manager Network (associazione dei responsabili delle politiche di sostenibilità delle maggiori aziende italiane).

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Il progetto prevede, infatti, la possibilità di stimare la sostenibilità delle aziende italiane attraverso 10 indicatori precisi, parametri di valutazione utili a identificare il contributo delle singole imprese al benessere collettivo senza dover estrapolare i dati finora riportati all’interno dei bilanci di sostenibilità.

Le aziende più virtuose, infatti, potranno essere classificate secondo pacchetto di parametri innovativi stabiliti anche grazie al contribuito di alcune grandi imprese nazionali: tra questi, il valore economico diretto generato e distribuito dalle aziende, ma anche l’uso delle fonti di energia e la qualità del lavoro, compreso l’inquadramento contrattuale dei lavoratori. Tra le variabili compaiono anche le disparità di retribuzione tra i due sessi e la capacità di prevenzione del disagio lavorativo.

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Ecco il commento del presidente dell’Istat Enrico Giovannini:

«Questo progetto, focalizzato sull’armonizzazione di concetti, definizioni e misure secondo schemi della statistica ufficiale, si ricollega al percorso già avviato dall’Istat per misurare il benessere equo e sostenibile (BES) del Paese. Solo unendo l’impegno delle imprese e quello delle istituzioni si può creare più che in passato una spinta forte nella direzione del BES, ma a tal fine occorre lavorare ancora per definire meglio come costruire i dati per la CSR. D’altra parte, l’importanza di una rendicontazione da parte delle imprese che vada oltre il dato finanziario è ormai un traguardo possibile e necessario come è stato affermato anche alla recente Conferenza di Rio+20.»