Quello del social media manager è un lavoro troppo spesso sottovalutato. Infatti anche se tutti gestiamo almeno un profilo social non per questo possiamo ritenerci capaci di gestirne uno aziendale.
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Quando si rappresenta un’azienda non sono ammessi errori, bisogna mostrarsi creativi e sempre pronti, infatti non sono ammessi tempi di risposta, ma bisogna avere anche nozioni di marketing, saper gestire dati statistici e conoscere programmi di grafica, almeno le nozioni base.
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Qualche strumento digitale può dare una mano nella gestione del lavoro. Esistono infatti diversi web tool con caratteristiche chiave. Per esempio Nexalogy aiuta ad individuare gli argomenti più importanti, gli hashtag più seguiti e gli utenti più attivi (individuabili anche grazie a Twtrland), mentre un passo in avanti lo fa Rankspeed capace di rivelare il sentiment degli argomenti. Grazie ad esso sarà possibile scoprire non solo gli argomenti più dibattuti ma anche le emozioni che suscitano, dividendoli in positivi e negativi.
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Altro problema fondamentale per i social media manager è avere delle fonti affidabili, cosa possibile grazie a Hootsuite Syndicator che permette di monitorare articoli e approfondimenti sul web in base a parole chiave o argomenti precisi. Bulk scheduler aiuta invece a programmare il lavoro, evitando che ci siano buchi, inserendo anticipatamente post, video o link. Infine Zendesk aiuta a gestire l’interazione in caso si abbia a che fare con un gran numero di utenti, i tweet e i post vengono trasformati in ticket da smistare tra i diversi collaboratori.