BYOD: PMI e grandi aziende a confronto

di Teresa Barone

25 Maggio 2015 09:00

L?indagine Kaspersky Lab mostra disparità tra le PMI e le grandi aziende in tema di BYOD e percezione dei rischi.

Le piccole e medie imprese sembrano sottovalutare i rischi connessi all’utilizzo di dispositivi BYOD sul lavoro, ignorando le possibili minacce e le inevitabili conseguenze di una mancata o carente protezione informatica.

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Lo afferma un recente studio promosso da Kaspersky Lab, sottolineando come il 62% dei datori di lavoro e dei dipendenti siano soliti utilizzare dispositivi BYOD. Una pratica ormai radicata ma non accompagnata da efficaci misure di protezione: il report “Consumer Security Risks 2014” di Kaspersky Lab mette in evidenza come il 92% degli intervistati sia solito archiviare dati aziendali sensibili su smartphone e tablet, device usati sia in ambito privato sia lavorativo.

Il 60% dei dipendenti, inoltre, ritiene che l’attivazione di protezioni contro il furto di dati spetti esclusivamente all’azienda.

Se il 32% dei lavoratori e titolari di piccole imprese non manifesta preoccupazione per le possibili minacce informatiche, queste rappresentano una concreta fonte di ansia per il 58% delle aziende di grandi dimensioni, anche alla luce di dati abbastanza allarmanti: nel 2014 un utente Android su 5 ha subito una minaccia sul dispositivo mobile.

«Sempre più professionisti – spiega Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab – utilizzano il proprio dispositivo mobile personale per lavoro. Laptop o smartphone, entrambi permettono di svolgere gran parte del lavoro da remoto. Tuttavia, la perdita di dati aziendali importanti attraverso dispositivi personali è un evento ricorrente e trascurare la questione della sicurezza di un dispositivo mobile può mettere a rischio le attività dell’azienda. Per questo motivo è importante utilizzare una soluzione ad hoc affidabile.»

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