L?eredità diventa digitale

di Teresa Barone

27 Maggio 2015 10:00

Anche l?identità digitale può essere lasciata in eredità, ma con quali accortezze? Il decalogo dei notai.

Gestire il lascito dei propri investimenti virtuali sarà possibile seguendo alcune linee guida precise diffuse dal Notariato italiano: chi gestirà gli account online dopo la morte dell’intestatario? Si parla dei social network, dei profili online e di tutte le risorse che riguardano la rete e l’accesso con una password personale, in pratica dell’intera e complessa identità digitale.

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I notai, dopo un tavolo di discussione avviato con Microsoft, Google, Facebook e Università Bocconi, hanno stilato alcune regole da seguire precisando che in Italia non esiste una legislazione specifica. Secondo gli esperti:

«Le difficoltà che si incontrano sono spesso legate al fatto che la maggior parte dei servizi è soggetta a ordinamenti diversi da quello italiano: far valere presso un operatore straniero le nostre regole di successione non è sempre facile. Tanto più che il quadro giuridico è ancora incerto e in Italia non esiste una legislazione specifica anche se c’è la speranza che venga approvata in futuro.»

Fondamentale, secondo i notai, è verificare che i social e la posta elettronica siano gestiti in Italia, infatti all’estero potrebbero vigere regolamenti differenti per il recupero dei dati.

Gli esperti consigliano di affidate a una persona di fiducia (partner esclusi) le credenziali d’accesso ai servizi online, infatti il recupero affidato ai servizi specializzati potrebbe rivelarsi molto costoso.

Per quanto riguarda i conti correnti online, i notai ricordano anche consegnare la password di accesso non significa intestare ad altri i conti stessi (in questi casi valgono sempre le leggi in materia di eredità, testamento, eredi legittimi).