Nonostante il marketing stia cambiando volto i mezzi di comunicazione più classici resistono. In particolare la radio mantiene un livello abbastanza alto e nel corso del 2015 ha avuto performance migliori rispetto agli anni precedenti.
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Secondo FCP-Assoradio gli investimenti pubblicitari nazionali radiofonici chiudono il 2015 con un rialzo del +8,8% rispetto all’anno precedente, superando la soglia dei 370 milioni di Euro. Il periodo di crisi peggiore si era avuto nel 1012, con un -10,2%, mentre la quota della radio sul totale mezzi si mantiene al 5% circa, in chiusura 2015.
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Negli altri paesi europei i valori risultano leggermente più alti, con 7% e 9% in Spagna, Francia e Germania ma la crescita in Italia è stata costante per tutto il 2015, con un periodo particolarmente favorevole, come sempre, nei mesi di centrali della primavera e dell’autunno e un calo in agosto e tra fine e inizio anno. La forza della radio risiede anche nell’aver trovato un modo per convivere con internet, spostandosi anche su di esso e potenziando la sua offerta grazie alla possibilità si ascoltare i programmi tramite podcast.
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Nonostante non si possano paragonare i dati a quelli precedenti al periodo della crisi, si evidenzia comunque un’importante ripresa e fiducia da parte degli investitori, con buone potenzialità del mezzo.