In tempi difficili come questi si tende a risparmiare in ogni settore. Eppure capire dove fare dei tagli è la questione più spinosa. La qualità, per esempio, non dovrebbe mancare neanche in momenti di crisi.
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Puntare all’economia delle risorse e allo spreco è il modo migliore per non crollare, ma quando si parla di formazione non si può pretendere di fare troppi tagli. La formazione infatti è il modo migliore per rimanere competitivi e in un mercato in continua evoluzione come questo è troppo importante rimanere aggiornati.
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Per questo per se stessi e per i propri dipendenti non bisogna mai puntare alla formazione in pillole, a corsi che promettono molto dando poco. Formazione vuol dire impegno e tenacia, vuol dire sapersi mettere in discussione, imparare nuove strategie. I manager dovrebbero evitare di affidarsi a corsi improvvisati solo perché economici, ma scegliere alti livelli di formazione avrà un notevole ritorno economico.
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Inoltre la formazione scelta dovrebbe rispondere a due presupposti essenziali, prima di tutto fornire un prodotto capace di assicurare coerenza con la strategia e bisogni dell’impresa, inoltre fornire un risultato misurabile. Se l’obiettivo è uscire dalla crisi infatti bisogna più che mai puntare alla formazione.