

Il welfare in azienda si rinnova, ampliandosi grazia all’introduzione di nuovi servizi destinati ai dipendenti e mirati a soddisfare alcune delle necessità primarie anche nell’ottica di conciliare vita lavorativa e famiglia.
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Nel 2011 il numero di aziende che hanno deciso di aderire al nuovo modello di “welfare innovativo“, promuovendo nuovi servizi a favore dei lavoratori, è cresciuto rispetto agli anni precedenti. Ad affermarlo è un libro dal titolo “Welfare: dalla crisi alle opportunità. Sussidiarietà, organizzazione e nuovi servizi“, promosso da Edenred (leader nella distribuzione di buoni servizio per le imprese) e dall’Agenzia di Ricerche e Legislazione (AREL).
Via libera, quindi, alla concessione di servizi di welfare personalizzati in base alle esigenze reali dei dipendenti, con l’erogazione di voucher utilizzabili per pagare le bollette, i farmaci, i libri scolastici dei figli. Tutte iniziative mirate a potenziare il benessere dei lavoratori e, di conseguenza, garantire la crescita della produttività in azienda.
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I “bonus” destinati ai dipendenti sono quindi scelti valutando le esigenze legate alla vita quotidiana di ognuno di essi, e non mancano i casi di aziende che hanno promosso altre forme di sostegno concedendo maggiore flessibilità di orario, possibilità di alternare il lavoro in sede con il telelavoro, arrivando perfino a introdurre il cosiddetto “job sharing“.
A chiarire un punto fondamentale in materia di welfare innovativo è tuttavia Graziella Gavezzoni, presidente di Edenred Italia:
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«Il welfare secondario, quello innovativo, deve essere integrativo e non sostitutivo del welfare pubblico. Integrativo perché non c’è necessità di sostituirsi al pubblico per tutto quanto, piuttosto per mettere in campo soluzioni partecipate e frutto di collaborazioni tra i soggetti coinvolti che vedano benefici sia di tipo organizzativo, minore burocrazia e maggior efficienza e rapidità di fruizione, e soprattutto minor costo.»