Il bravo CEO si riconosce dalla voce

di Teresa Barone

26 Aprile 2013 08:00

Esiste un legame tra il tono della voce e le capacità gestionali dell?Amministratore Delegato: ecco uno studio che analizza le qualità vocali dei CEO.

Dal tono della voce si possono individuare le qualità e le caratteristiche di un CEO, tanto più competente e leader quanto più saranno profonde le sue corde vocali. Lo sostiene una nuova ricerca condotta dalla Fuqua School of Business della Duke University, incentrata proprio sui legami esistenti tra le doti degli amministratori delegati e le loro performance vocali.

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Lo studio si è basato sull’analisi della voce di 792 CEO a capo di importanti aziende contenute nell’indice S&P, informazioni incrociate con i dati relativi alle attività gestite in ambito aziendale, ai progetti e agli obiettivi conseguiti nel tempo.

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Dalla ricerca è emerso che gli amministratori delegati dotati di una voce particolarmente bassa e grave sono soliti guidare aziende molto grandi, e ottenere risultati migliori dal punto di vista del fatturato. Più precisamente, una diminuzione del tono di voce pari a 22,1 Hertz si traduce in un aumento delle dimensioni aziendali e in una crescita del fatturato pari a 187 mila dollari l’anno.

Questi dati, tuttavia, possono essere applicati solo ai CEO di sesso maschile, mentre non sono stati effettuati studi per capire se questo rapporto di causa-effetto vale anche nell’ambito della leadership in rosa.

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È sempre la medesima indagine a mettere in evidenza come gli amministratori delegati con un voce particolarmente profonda sono in grado di mantenere il proprio ruolo dirigenziale più a lungo: prendendo sempre in considerazione un calo vocale pari a 22,1 Hertz, ad esempio, il CEO in questione manterrà stretta la sua poltrona per circa 152 giorni in più.