Dipendenti scontenti? Ecco perché

di Teresa Barone

18 Luglio 2013 10:00

Cosa rende i dipendenti insoddisfatti? Cosa può fare il manager per migliorare questo stato? Lo svela una ricerca.

Dipendenti poco produttivi, scontenti e con un evidente calo di rendimento che non fa bene all’azienda. Capita non di rado che un capo debba affrontare la situazione appena descritta, e secondo quanto afferma una recente ricerca i manager non fanno abbastanza per impedire l’insoddisfazione del proprio team.

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L’indagine, pubblicata sulla Harvard Business Review e condotta su un campione di dipendenti “infelici” e sui loro rispettivi dirigenti, ha mostrato come nella maggioranza dei casi sia l’atteggiamento del manager a provocare una reazione negativa da parte del dipendente, che sente di non essere trattato come tutti gli altri.

La ricerca ha messo nero su bianco le aspettative dei dipendenti nei confronti del boss, una serie di comportamenti che – se adottati da parte del capo – sono in grado di produrre maggiore efficienza, fiducia, rendimento e prestazioni professionali di alta qualità.

1. Più incoraggiamento: il capo deve saper ispirare e motivare i collaboratori, nessuno escluso, anche quando il rendimento cala.

2. Più fiducia e meno diffidenza: il boss deve sforzarsi di creare un rapporto di fiducia con i dipendenti, sforzandosi di ascoltare e capire le loro esigenze.

3. Più onestà: essere sempre chiari e fornire tutte le informazioni sull’andamento di un progetto, o della stessa azienda, è un comportamento che gratifica il dipendente rendendolo partecipe e stimolando il suo interesse a dare sempre il meglio.

4. Più comunicazione: per fare si che la comunicazione con i dipendenti sia realmente proficua è necessario chiedere spesso la loro opinione, fare domande e mostrare notevoli capacità di ascoltare.

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5. Più interesse: il capo deve manifestare interesse nei confronti dei collaboratori no solo in merito all’operato in azienda ma anche riguardo la vita privata, e i problemi che possono compromettere il loro benessere.