Disattenzione, ritardo nella consegna di un progetto e nell’espletamento di una mansione, calo del rendimento: tutti segnali inequivocabili che un dipendente non sta dando il meglio di sé.
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Ma quali strategie ha a disposizione il manager per “salvare” un collaboratore valido ma poco efficiente e riportare le sue prestazioni professionali agli standard richiesti? Attendere che la situazione si normalizzi da sola non serve a nulla, anzi.
Ecco come affrontare il problema in modo diretto e favorire un incremento delle prestazioni e della produttività dei lavoratori in momentanea crisi.
1. Tracciare un quadro ben definito di quelle che sono le performance ottimali richieste dall’azienda,: meglio non limitarsi a richiedere maggiore attenzione e prestazioni migliori senza illustrare nei dettagli le aspettative e gli obiettivi da raggiungere.
2. Limitare i feedback negativi: le critiche sono utili e costruttive se accompagnate da consigli, indicazioni precise e supporto nel seguirle.
3. Segnalare repentinamente il calo delle prestazioni: qualsiasi errore, disattenzione dovrebbe essere fatto notare al dipendente nel momento in cui viene rilevato, stimolando un confronto costruttivo e favorendo la ricerca di una soluzione.
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4. Gratificare ogni passo in avanti riconoscendo tutti i comportamenti positivi e qualsiasi miglioramento nel recupero di uno standard produttivo elevato: in questo modo il collaboratore si sentirà gratificato e motivato a fare sempre meglio.