Lo scenario odierno per la selezione del personale è molto cambiato. La paura di commettere un errore, assumendo la persona sbagliata non fa prendere a cuore leggero il colloquio di lavoro.
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Lo dimostra la ricerca condotta da Robert Half, che indica come i tempi di selezione si siano enormemente allungati, fino ad arrivare a qualche mese di attesa, con anche quattro colloqui. Lo stress, in queste condizioni, è assicurato, ma non solo per chi si sta proponendo all’azienda ma per gli stessi capi del personale.
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Sono loro stessi a sentirsi sotto pressione e a dover mettere in dubbio ogni aspetto della persona sottoposta a selezione. Ciò spesso è dovuto anche al fatto che le aziende hanno ruoli meno strutturati e la figura che si sta cercando non è ben definita. Può anche succedere che si aggiusti il tiro proprio in fase di selezione. Ciò provoca un dispendio di energia e un aggravio economico, senza contare le difficoltà davanti a cui si trovano i direttori Hr.
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Ma questo non è altro che lo specchio della crisi, in cui un eventuale errore rischia di compromettere le aziende, già in bilico. Matteo Colombo, country manager di Robert Half Italia spiega che «È cambiato tutto rispetto agli anni pre-crisi, le aziende sono sempre più attente e rigorose nelle valutazioni dei candidati perché un errore di assunzione può avere conseguenze negative in termini di costi, ma anche di equilibrio nell’ambiente di lavoro».