Il denaro non è tutto. Anche quando si tratta di scegliere se cambiare lavoro o rimanere fedeli alla propria azienda, infatti, lo stipendio non è al primo posto tra le valutazioni effettuate dai dipendenti.
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Una nuova indagine promossa da BambooHR mostra quali sono i principali motivi che spingono a lasciare il lavoro e cercare nuove opportunità professionali. La ricerca, condotta su un campione di mille dipendenti, la retribuzione diventa meno importante in modo direttamente proporzionale all’età dei lavoratori.
Dando uno sguardo all’elenco delle motivazioni alla base del desiderio di cambiamento, al primo posto si colloca la presenza di un capo che non ha fiducia nei suoi collaboratori, seguito dalle eccessive pretese relative alle prestazioni lavorative fuori orario e dalle difficoltà che riguardano le relazioni con i colleghi.
E ancora, i dipendenti iniziano a guardarsi intorno se il boss tende a colpevolizzarli per errori non commessi, così come in assenza di iniziative per la promozione della flessibilità.
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Sono le donne, ad esempio, a lamentare maggiormente la carenza di programmi per la conciliazione tra lavoro e famiglia (il 23% contro il 13% degli uomini), così come a mostrarsi infastidite se disturbate fuori dall’orario di lavoro (29% contro il 18% maschile).