Dipendenti infelici? Si, grazie

di Teresa Barone

28 Agosto 2014 09:30

Le emozioni positive non sono sempre legate a risultati positivi: ecco perché i dipendenti infelici sono i più produttivi.

Fare in modo che i dipendenti siano soddisfatti e felici in ambito lavorativo è un obiettivo primario nella maggior parte delle aziende, chiamate a mantenere sempre elevato il livello motivazionale per favorire prestazioni al top.

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Una ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Università di Liverpool e della Griffith University in Australia, tuttavia, sembra andare contro corrente affermando che anche alcuni sentimenti “negativi” possono incentivare il lavoro e la produttività, soprattutto rabbia e collera.

Le emozioni positive, quindi, non sempre sono legate a risultati positivi: secondo gli studiosi la rabbia può stimolare prestazioni ottimali quando nasce da motivazioni di carattere morale. Ad esempio, un dipendente potrebbe esprimere la sua collera in modo costruttivo dopo aver visto il boss redarguire ingiustamente un collega.  

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Stando a quanto affermano Dirk Lindebaum e Peter Jordan, i sentimenti negativi possono rappresentare una risorsa sul posto di lavoro soprattutto all’interno di un team, dove possono dare vita a contrasti e discussioni proficue tra i vari membri della squadra stimolando il processo creativo.