Perché i dipendenti non dicono ciò che pensano? Perché decidono di tacere anche quando vorrebbero esporre un problema o un dubbio? Questo atteggiamento ha origine da una convinzione spesso molto radicata negli ambienti professionali, dove i lavoratori sentono di non avere voce in capitolo e, di conseguenza, evitano di rendere pubblici i loro pensieri.
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Questo comportamento è stato oggetto di studio da parte di un gruppo di ricercatori della Stern School of Business di New York, indagine che mette in evidenza come la tendenza a non comunicare porta spesso i dipendenti a celare informazioni importanti, causando talvolta gravi problemi all’azienda.
La consapevolezza di avere poco potere, in pratica, rende le persone meno inclini a parlare anche quando sarebbe invece necessario far emergere fatti e misfatti che rischiano di sollevare polveroni.
Sono sempre i ricercatori a sottolineare come i manager dovrebbero favorire un ambiente di lavoro sereno incentivando i dipendenti a comunicare apertamente con i vertici, mostrandosi propensi all’ascolto e al dialogo.
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Altrettanto positivo è il comportamento del boss che cerca il parere dei collaboratori consultandosi con loro prima di prendere decisioni importanti: agendo così, infatti, si invogliano i dipendenti a manifestare i loro dubbi anche quando non richiesti esplicitamente.