

Gestire un gruppo di lavoro, coordinando e monitorando il lavoro di più collaboratori, significa inevitabilmente avere a che fare ogni giorno con personalità e temperamenti differenti, spesso non compatibili tra loro.
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Ma quali sono le tipologie caratteriali più comuni? C’è l’ottimista, pronto a migliorarsi e risolvere i problemi pensando al bene di tutti, ma anche il collega perennemente insoddisfatto che può nuocere allo spirito del gruppo a causa delle continue lamentele improduttive.
C’è l’emulatore, pronto a prendere le sembianze di chi lavora al suo fianco imitandone anche l’atteggiamento negativo o positivo (è sempre meglio affiancare questa tipologia caratteriale a chi sembra mostrarsi perennemente motivato ed entusiasta).
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Il collaboratore riflessivo, invece, può rappresentare un limite quando si tratta di lanciare nuovi progetti che presuppongono l’accettazione di alcuni rischi, mentre da tenere particolarmente d’occhio è il collega più scaltro che tende a non addossarsi mai la colpa per gli errori commessi (addossandola agli altri) e a prendersi il merito per i successi raggiunti, sempre e comunque.
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Da stimolare e supportare, inoltre, è il lavoratore potenzialmente “brillante” che, tuttavia, non sembra avere molta fiducia in sé stesso, rischiando così di autolimitarsi e non manifestare mai apertamente le proprie idee.