Una situazione di stress sul lavoro spinge spesso i dipendenti ad adottare comportamenti non consentiti, spingendoli verso azioni irregolari o comunque in grado di causare danni anche economici all’azienda.
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Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Occupational and Organizational Psychology, non sempre i lavoratori manifestano immediatamente il loro disagio, tanto che spesso un comportamento negativo si verifica a distanza di varie settimane da un avvenimento particolare (un cambiamento di mansione, ad esempio) oppure dopo un lungo periodo di stress.
La ricerca guidata da Kevin Eschleman mostra, tuttavia, come siano proprio i dipendenti modello e i lavoratori più cooperativi ed efficienti a subire ripercussioni più pesanti se sottoposti a stress eccessivo, trasformandosi in risorse potenzialmente “pericolose” per l’azienda anche a distanza di tempo.
Il motivo? Secondo gli psicologi autori dello studio, i dipendenti più efficienti riescono a fronteggiare le criticità nell’immediato, reagendo positivamente alle difficoltà nell’immediato e restando apparentemente impassibili durante le situazioni che causano forte tensione, che tuttavia si accumula nel tempo.
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Da qui la necessità di avviare programmi su misura per aiutare i dipendenti a gestire lo stress, tenendo conto delle possibili ripercussioni anche a lungo termine.