E se fossero gli stessi dipendenti a scegliere i loro manager? Perché le aziende dovrebbero consentire al capitale umano di decidere autonomamente selezionando la leadership più idonea alle esigenze di tutti?
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Nicole Williams, esperta in tematiche legate alla carriera per LinkedIn, sottolinea come la relazione tra il manager e i suoi collaboratori si basa sugli stessi principi che regolano il matrimonio, un legame che deve essere giusto per entrambe le parti e pertanto anche i dipendenti dovrebbero essere coinvolti nella scelta.
Spesso, infatti, sono proprio i conflitti con il proprio capo a spingere un lavoratore verso le dimissioni, una decisione che talvolta causa notevoli perdite economiche all’azienda. Coinvolgere le risorse nella selezione della loro guida, invece, potrebbe evitare conseguenze simili e agevolare la creazione di un team di lavoro produttivo e duraturo.
Quali potrebbero essere le criticità? Secondo Nicole Williams, non sempre i lavoratori hanno ben chiare le loro esigenze, soprattutto se si tratta dei giovani lavoratori ignari dello stile gestionale più idoneo per creare un ambiente di lavoro sereno, produttivo e privo di attriti.
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Stando a quanto rivelato da una recente ricerca promossa dal LinkedIn, ad esempio, i dipendenti sono concordi nell’attribuire una maggiore importanza (dal punto di vista della motivazione) agli apprezzamenti ricevuti dal manager per il lavoro svolto piuttosto che ai possibili incentivi economici.