Per trovare una nuova risorsa qualificata che occupi una posizione aperta in azienda i responsabili HR hanno due strade percorribili: avviare una campagna di selezione all’esterno o individuare i dipendenti meritevoli di una promozione.
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Secondo una recente ricerca promossa dalla American Management Association (AMA), più della metà delle aziende non è propensa sempre e comunque a favorire un talento “interno” per occupare una nuova posizione.
Le società non hanno una strategia preferenziale in tema di Internal recruitment, quindi, ma agiscono a seconda delle esigenze del business in un determinato momento. Secondo l’indagine, inoltre, negli ultimi cinque anni è notevolmente calato il livello di fedeltà mostrato dai dipendenti, un cambiamento che potrebbe essere dovuto proprio al crescente numero di aziende che cerca nuove risorse “al di fuori” provocando insoddisfazione nei lavoratori già attivi, spesso desiderosi di una promozione e di maggiori responsabilità.
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Come sottolineano i ricercatori, questa tendenza può essere scoraggiante per i professionisti presenti in azienda ma, allo stesso tempo, rappresenta una buona notizia per chi cerca lavoro. Le campagne di recruiting si rivelano spesso indispensabili, inoltre, per colmare alcune “lacune” e reperire risorse dotate di competenze che nessuno dei dipendenti è in grado di assicurare.