Capacità comunicative, attitudine al problem solving, leadership, flessibilità, predisposizione al lavoro di gruppo: queste sono solo una parte delle soft skills molto richieste e valorizzare dalle aziende a caccia di talenti.
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Se le qualifiche e le abilità strettamente tecniche sono in costante aggiornamento, le competenze definite traversali rimangono costanti nel tempo, tuttavia è opinione diffusa che non possano essere insegnate ma devono necessariamente caratterizzare la personalità del lavoratore.
I manager hanno comunque a disposizione alcune strategie efficaci per migliorare le soft skills dei collaboratori, aiutandoli e perfezionare alcune capacità indispensabili per essere sempre produttivi e crescere professionalmente.
A tal fine la formazione è determinante, così come la valutazione costante dell’operato e dei risultati raggiunti. È anche utile creare occasioni e opportunità che consentano ai lavoratori di affinare alcune particolari abilità, ad esempio esortandoli a parlare in pubblico (sebbene in ambienti informali, almeno inizialmente).
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Il manager favorisce la “crescita” dei collaboratori anche semplicemente rappresentando per loro un esempio da seguire, un leader da emulare soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’etica aziendale.