Il mercato del lavoro sta cambiando, proprio perché cambiano le persone. La generazione targata 1980, i cosiddetti Millennial, sono molto diversi dai loro colleghi più anziani e mostrano un approccio più flessibile. Spesso le aziende non sono pronte a questa nuova mentalità e alla velocità a cui viaggiano, rischiando così di non apparire allettanti ai loro occhi e perdendo così la possibilità di avere in azienda talenti migliori e più freschi.
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Da questo presupposto nascono i consigli di Adam Miller, Presidente e CEO di Cornerstone OnDemand, per attirare i Millennial. Prima di tutto garantire flessibilità degli orari di lavoro. Grazie ai dispositivi elettronici si è abituati a non considerare la presenza fisica la conditio sine qua non per fare le cose. Vale lo stesso concetto per il lavoro, da valutare per obiettivi e non per tempo ad esso dedicato.
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Inoltre bisogna curare la formazione, i giovani infatti vedono nella possibilità di carriera un obiettivo più importante della retribuzione. Garantire una crescita costante diventa una necessità. Di pari importanza è considerata la possibilità di avere una carriera orizzontale, che permetta di esplorare vari settori all’interno di un’azienda. Cambiare lavoro non spaventa le nuove generazioni, che vedono il cambiamento come uno stimolo.
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Anche avere un allineamento tra obiettivi personali e aziendali è un fattore che sta molto a cuore ai Millennial. Questo si traduce nel capire il proprio posto all’interno della strategia aziendale e poter svolgere un ruolo attivo. Meglio ancora se l’azienda sviluppa il suo lato sociale, con progetti volti a migliorare il benessere delle persone.