Se il rapporto con i colleghi di lavoro è solido e positivo, a beneficiarne saranno anche impegno, fedeltà all’azienda e coinvolgimento. Secondo uno studio promosso da Oracle, l’engagement delle risorse umane non dipende dal boss o dal manager ma dalle persone con le quali si lavora fianco a fianco tutti i giorni.
=> Nelle piccole imprese i dipendenti più leali
L’indagine, condotta su un campione di 1511 dipendenti attivi nel Regno Unito, Francia, Germania, Svezia e Paesi Bassi, mostra come il 42% degli intervistati consideri fondamentale l’apporto dei colleghi per lavorare con ottimismo ed entusiasmo. Solo il 3% degli interpellati, invece, è convinto che il loro impegno dipenda dal ruolo svolto dalle HR all’interno dell’azienda.
Ammonta al 56%, invece, la percentuale di lavoratori che giudica insufficiente l’impegno dei manager nell’avviare una comunicazione proficua con i dipendenti (soprattutto attraverso l’invio di feedback regolari).
Loïc Le Guisquet, presidente Oracle in ambito EMEA, ha sottolineato che:
«Dal punto di vista dei dipendenti esiste è un divario tra ciò che li rende impegnati e l’approccio adottato dal management, un gap che fornisce alle Risorse Umane una grande opportunità di gestire in prima persona questo impegno all’interno delle loro organizzazioni. Nei dipendenti l’impegno dipende dai loro colleghi e il comparto HR può contribuire a incoraggiare questo legame, favorendo condivisione e collaborazione attraverso piattaforme e strumenti sociali. Ma le aspettative dei dipendenti stanno cambiando rapidamente, in particolare quelle dei Millennials. Vogliono riconoscimenti e feedback e li pretendono in modo coerente.»
=> Chi sono i lavoratori più insoddisfatti?