L?integrazione per il benessere

di Chiara Basciano

24 Dicembre 2015 12:30

Migliorano le politiche di Diversity & Inclusion, ma non i tutti gli ambiti.

Riuscire a costruire un luogo di lavoro sano e piacevole è compito del manager a capo dell’azienda. Per questo uno degli elementi da curare è l’integrazione, in qualsiasi sua declinazione.

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L’indagine effettuata da PageGroup sottolinea proprio quelle che dovrebbero essere le caratteristiche essenziali per un manager capace di sviluppare politiche di Diversity & Inclusion. Per il 55,2% degli intervistati l’ascolto attivo è la capacità più apprezzata, come sottolineato anche da Francesca Contardi, Managing Director di Page Personnel «Essere presenti per il proprio team e quindi essere pronti all’ascolto può davvero fare la differenza. Mantenere un canale di comunicazione aperto crea un ambiente di lavoro più sereno e piacevole. E’ importante che il manager sia disponibile ad ascoltare, sciogliere dubbi e dare consigli; in questo modo sarà più semplice anche venire a conoscenza di problemi e risolverli tempestivamente. E’ fondamentale, in altre parole, che tutti i membri del team si sentano ascoltati e trovino nel proprio manager un alleato che possa aiutarli nelle situazioni difficili e che dia loro tutte le risposte di cui hanno bisogno».

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Per il 47,3% risulta fondamentale saper identificare punti di forza e debolezze, mente per il 41% la capacità di lavorare con team differenti per cultura, usi e costumi, la capacità di comunicare e quella di identificare le criticità piacciono al 33%, e saper risolvere conflitti al 30,9%.

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In generale il livello di soddisfazione riguardo ai problemi di integrazione è alto, con il 58,3% ottimista. Gli ambiti in cui si segnalano risultati migliori riguardano il genere, seguito dalla nazionalità e poi dalla razza. Ultimo quello riguardante l’età, con meno politiche attive. Infine gli ostacoli maggiori appaiono la convinzione che non si tratti di tematiche rilevanti per l’azienda nel 39,6% dei casi, la mentalità del dipendente e in particolare la non accettazione di determinati gruppi di persone per il 37,1% e la presenza di uffici non adatti a ospitare personale con disabilità per il 27,5%.