Talenti e business

di Chiara Basciano

22 Marzo 2016 13:00

Farsi le giuste domande per capire come sviluppare i programmi per lo sviluppo dei talenti.

L’importanza della gestione dei talenti va di pari passo con il successo del business. Saper gestire i dipendenti nel migliore dei modi, valorizzarli e dargli gli strumenti necessari alla crescita professionale infatti ha una ricaduta positiva in termini di fatturato.

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Partendo da questo presupposto Cornerstone OnDemand ha individuato le cinque domande fondamentali che ogni CEO dovrebbe rivolgere al dipartimento HR, in particolare quando ci si trova nella condizione di dover scegliere il giusto programma per la gestione delle performance. La prima domanda dovrebbe essere “Quale sarà l’impatto del programma sulla bottom line?”. Il settore HR deve essere capace di rispondere, individuando, nel dettaglio l’impatto che il programma avrà sulle entrate, se migliorerà la quota di mercato o se porterà ad una riduzione delle spese.

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Seconda domanda sarà “Perché il programma è stato progettato proprio così?”. Considerato che non tutti i programmi vanno bene per tutte le aziende bisogna cercare di puntare alla personalizzazione, definendo la tempistica in maniera dettagliata ed assicurandosi che il lavoro sia correlato con il livello dei risultati. Si passa poi a “Di cosa hanno bisogno i leader della nostra organizzazione perché il programma funzioni? Hanno le competenze necessarie?”. I leader devono essere capaci di definire obiettivi diversi per ogni dipendente, tenendo conto delle proprie capacità. Sarà bene non sottovalutare una comunicazione costante, in modo da avere feedback immediati.

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Infine “Come posso aiutare?” e “Come è andata?”. Avere una presenza costante ed attiva dei CEO è importante per dare credibilità al programma e spronare i leader a dare il meglio e valutare i risultati