Gestire il gap generazionale in azienda

di Teresa Barone

7 Ottobre 2016 14:00

Strategie per attirare, gestire e valorizzare risorse appartenenti a generazioni diverse.

Le aziende sono popolate da una forza lavoro sempre più variegata, composta da giovani dipendenti e dai cosiddetti nativi digitali ma anche da risorse più mature, spesso valorizzate per promuovere un trasferimento di competenze e conoscenze.

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Attirare, gestire, motivare e fidelizzare più generazioni di lavoratori in modo efficace può rivelarsi complicato, tuttavia un valido aiuto arriva dalla conoscenza dettagliata delle aspettative principali proprie di ciascuna fascia di età.

Se il rischio di venire soprafatti dallo stress è dietro l’angolo per tutti, è bene tenere a mente che le soluzioni per migliorare il benessere dei dipendenti possono essere differenti: i millennials chiedono maggiore flessibilità d’orario e la possibilità di lavorare da casa, mentre i colleghi più maturi preferiscono una riduzione del carico di lavoro o la concessione di più tempo per portare a termine le scadenze.

Anche in tema di motivazione le strategie da applicare devono essere differenti: sebbene il compenso rappresenti una priorità per tutti, per i più giovani è anche fondamentale poter fare un lavoro che realmente appassiona. Le generazioni più mature, invece, sono solite sentirsi più motivate nel momento in cui riescono a focalizzare l’attenzione sugli obiettivi da raggiungere.

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Anche la gestione degli spazi in ufficio deve tenere conto del gap generazionale: ambienti disposti in modo tradizionale accontentano i lavoratori trentenni, quarantenni e oltre, mentre le giovani risorse sono attratte dalle novità (postazioni in piedi, open space, sale per il brainstorming).