L’Agenzia delle Entrate ha diffuso i primi chiarimenti riguardo gli effetti del redditometro sugli investimenti degli italiani: entro pochi giorni dovrebbe infatti arrivare una nota ufficiale che spiegherà come gli investimenti saranno valutati non solo in riferimento al singolo anno d’imposta, ma spalmati in più anni.
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Sarà anche possibile, inoltre, giustificare un ingente investimento documentando i risparmi accumulati nel corso dei mesi e degli anni precedenti.
Si tratta di regole che rendono meno rischioso il controllo dell’Agenzia, tenuta a verificare anche l’ammontare degli investimenti e il totale dei disinvestimenti effettuati nel medesimo periodo: “Non è necessario che il disinvestimento sia avvenuto nello stesso periodo dell’investimento: il fisco accetta che un investimento fatto quest’anno sia stato realizzato con disinvestimenti effettuati fino a quattro anni prima. Per somme precedenti invece, in caso di spese importanti, bisognerà dimostrare che si tratta di risparmi di lunga data, magari legati a un conto corrente, a azioni, obbligazioni o qualsiasi altra forma di investimento“.
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Solo nel caso di movimentazioni apparentemente ingiustificate (nel caso in cui, ad esempio, un investimento non sia stato preceduto dallo smobilizzo di altri fondi investiti), il fisco interverrà avviando ulteriori verifiche. Nel mirino dell’Agenzia saranno anche le polizze assicurative, i contributi previdenziali volontari, le azioni e le obbligazioni così come i certificati di deposito e i buoni postali fruttiferi.